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Tu sei qui: Storia e StorieStrage di Bologna, 43 anni non bastano (ancora) per la verità

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Strage di Bologna, 43 anni non bastano (ancora) per la verità

Sabato 2 agosto 1980 alle 10.25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale l'attentato di matrice neofascista: rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 2 agosto 2023 17:24:06

di Norman di Lieto

Una verità attesa 43 anni e non ancora del tutto svelata: non si sono ancora conclusi i processi sul

più grave attentato del dopoguerra italiano: 85 morti e 200

feriti.

Che cosa stiamo ancora aspettando per la verità?

Ma la verità giudiziaria sulla Strage di Bologna del 2 agosto 1980 ha molti punti fermi e negli ultimi anni c'è stata (era anche ora) una decisa accelerazione per completare il quadro di esecutori e

mandanti: gli autori furono i terroristi dei Nar, con la complicità presunta di altri esponenti della galassia della destra eversiva mentre l'ideazione sarebbe stata, secondo l'ultima sentenza della Corte di assise, della P2 con l'aiuto dei Servizi deviati. Ma i protagonisti del 'secondo livello' sono tutti morti e non è stato possibile giudicarli.

Dopo una lunga serie di giudizi sono stati condannati all'ergastolo Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, 'gli sposi neri'. Facevano parte dei Nar, gruppo terroristico di estrema destra attivo tra fine anni '70 e primi '80 e la condanna per entrambi è definitiva dal 1995. Hanno ammesso altri crimini, mai la responsabilità della strage. Nel 2007 è arrivata la condanna a 30 anni come esecutore della

strage per un altro ex Nar, Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca. Anche lui si è sempre proclamato innocente.

La Cassazione, nel novembre del 1995, ha confermato le condanne per Licio Gelli (10 anni), Francesco Pazienza (10 anni) e per gli ex ufficiali del Sismi Pietro Musumeci (8 anni e 5 mesi) e Giuseppe Belmonte (7 anni e 11 mesi) per i depistaggi.

A gennaio 2020 si è concluso con l'ergastolo, in primo grado, il processo al 'quarto uomo', Gilberto Cavallini, di cui è stata revocata l'archiviazione disposta in passato, sulla base di una rilettura incrociata degli atti.

E' in corso l'appello e si concluderà dopo l'estate.

Una nuova maxi-inchiesta è arrivata anche ad accusare, da deceduti e quindi non processabili, la P2 e gli apparati statali deviati: Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, come mandanti, finanziatori e organizzatori.

Intanto Sergio Mattarella nel suo discorso ha parlato chiaramente di matrice fascista:

"La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E' in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche".

La premier Giorgia Meloni non parla espressamente di 'matrice fascista' ma di terrorismo:

"Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all'Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento[...]".

 

Fonte foto: Commons Wikimedia e Commons

 

Fonte: Booble

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