Flusso di CoscienzaL'ora più buia. Dal Green Pass alla vaccinazione obbligatoria potrebbe essere un attimo: il punto di vista di Giuseppe Masala

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L'ora più buia. Dal Green Pass alla vaccinazione obbligatoria potrebbe essere un attimo: il punto di vista di Giuseppe Masala

Intanto dal mondo universitario arriva l'appello dei docenti: «No al green pass»

Inserito da (Admin), venerdì 3 settembre 2021 17:31:25

In molti in Italia sono preoccupati per il nuovo paradigma che si sta affermando che giustifica il paradosso della teoria del "non vivere per non morire". L'ultima conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi (leggi qui l'articolo) ha innescato un dibattito sui social che porta ad importanti riflessioni nel merito dei provvedimenti messi in atto dal Governo per contenere la pandemia.

Social Network

Tra i vari post diventati virali c'è quello dell'attivista politico Giuseppe Masala, pubblicato sul suo profilo Facebook, che vi riportiamo qui di seguito: «Nell'inquietante conferenza stampa di Draghi e dei suoi accoliti così somigliante ai tragici dialoghi del Duca, del Monsignore, di Eccellenza e di Presidente immaginati da Pasolini nel suo Salò ho avuto la netta sensazione che in Italia qualcosa si sia rotto definitivamente. Non mi riferisco tanto alla democrazia e all'Ordine Costituzionale nato alla fine della guerra; tutta roba questa andata da un pezzo. Mi riferisco proprio alla capacità di reazione del sistema di fronte allo stravolgimento del sistema stesso e all'imposizione di un regime dai tratti disumani. La stampa completamente al guinzaglio che sparge le menzogne. La Magistratura colpita al cuore dal caso Palamara incapace di reagire di fronte al potere e se per caso c'era qualcuno che voleva reagire hanno fatto capire subito l'aria che tira: penso al presidente del Consiglio di Stato (puta caso l'organo della magistratura che controlla gli atti del potere) fatto fuori con un mezzo scandaletto risibile. Gli scienziati completamente allineati alla narrazione dominante imposta da quattro avventurieri che stanno tutto il giorno in tv a pontificare, certo anche in questo settore ci sono voci coraggiose, c'è chi va al muro contro muro (penso a Tarro e a Montagnier) e vengono irrisi e dileggiati quando è autoevidente che dicono cose sensate (lo capisci dalla concatenazione logica del loro argomentare) e altri che provano a parare il colpo tentando di limitare il danno dicendo cose del tipo "E si il vaccino va bene ma per i giovani non serve, concentriamoci sui cinquantenni renitenti" e cose così. Sanno benissimo che è tutta una operazione costruita a tavolino ma vista l'impossibilità di controbattere a forze soverchianti provano almeno a diminuire il danno. Ed è così che gente come Draghi ieri ha potuto condurre una conferenza stampa che è stato un terrificante esercizio di mestazione al fine di confondere e disinformare. L'unica cosa che mi da conforto è il pensiero di Hanna Arendt (mai avrei pensato): ogni totalitarismo ha al suo interno il germe dell'autodistruzione. E del resto il mondo ha superato il nazismo supererà anche le malefatte di questi despoti qualunque sia il recondito motivo che li spinge su una strada così malvagia. Resistiamo e andiamo avanti in attesa che ci sia il risveglio dei zombizzati e dei cacasotto. Li voglio vedere quando Draghi e Speranza diranno che è l'ora della terza dose. E no, sai, anche il più scemo poi s'accorge che lo stanno trattando come un vitellone in stalla pronto al macello.»

Università

A questo poi si aggiunge l'appello dei docenti universitari contro la natura discriminatoria del "green pass", per ribadire che l'Università è un luogo di inclusione e per avviare un serio e approfondito dibattito sui pericoli di una tale misura, evitando ogni forma di esclusione e di penalizzazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo:

"Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto "green pass". Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l'obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico. Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana") e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che "è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate" per diversi motivi o "che hanno scelto di non essere vaccinate". Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l'inclusione paritaria, in ogni sua forma. Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall'insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente. In sostanza, la "tessera verde" suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione). Quella del "green pass" è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt'altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere. Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l'accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari. Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione."

Politica

Sul fronte politico invece c'è l'incongruenza della Lega con Matteo Salvini che, da un lato tiene in vita l'esecutivo e dall'altro ne mina i provvedimenti mentre, Ginaluigi Paragone di Italexit, pur accettando il green pass come soluzione, si chiede perchè i meno invasivi test salivari, nonostante siano addirittura più precisi dei tamponi nasali, non vengano adottati per rilasciare il lasciapassare verde.

Insomma il Governo è convinto di essere sulla giusta via e di avere l'appoggio della stragrande maggioranza degli italiani, almeno quelli vaccinati, e di conseguenza essere legittimato ad imporre alla mancante parte il "siero sperimentale".

Quello che è certo è che, nonostante tutto, sarà un autunno decisamente caldo, in attesa della preoccupante variante MU, in grado di aggirare le difese immunitarie attivate dai vaccini, e di cui ancora in pochi parlano e nessuno ha ben compreso quale livello di pericolosità abbia

 

Fonti: Giuseppe Masale (Facebook) - nogreenpassdocenti.wordpress.com

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