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Amalfi, costiera amalfitana, Giovanni XXIII

Il singolare rapporto tra Amalfi e Giovanni XXIII

Oggi, 11 ottobre, si celebra San Giovanni XXIII. Sigismondo Nastri ricorda la figura di Angelo Giuseppe Roncalli, che fu Papa dal 28.8.1958 e fu proclamato santo il 27.4.2014

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 11 ottobre 2023 08:48:43

Oggi, 11 ottobre, si celebra San Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli, già Patriarca di Venezia, fu Papa dal 28.8.1958.

Nato a Sotto il Monte, Bergamo, il 25.11.1881; morto nella Città del Vaticano il 3.6.1963. Fu proclamato santo il 27.4.2014.

La ricorrenza della sua festa corrisponde alla data d'inizio del Concilio Vaticano II e a quella del suo celebre discorso della luna dalla finestra del Palazzo Apostolico.

 

Lo ricordiamo riproponendo un articolo di Sigismondo Nastri che ricostruisce il suo singolare legame con Amalfi.

 

IL SINGOLARE RAPPORTO TRA AMALFI E GIOVANNI XXIII

Pochi sanno di una presenza ad Amalfi, sia pure fugace, di Angelo Giuseppe Roncalli, quando era un semplice monsignore, per raccogliersi in preghiera sulla tomba dell'apostolo Andrea. Ritenevo che questo fosse avvenuto durante la sosta fatta a Cava de' Tirreni, dal 29 al 31 maggio del 1923, confermata da una lettera, datata 22 maggio 1923, che l'allora Mons. Roncalli inviò da Acireale a Mons. Vincenzo Bugarini preannunciandogli che si sarebbe fermato là; da una cartolina postale, datata 29 maggio 1923, imbucata il giorno dopo presso l'ufficio postale di Cava e anch'essa indirizzata a Mons. Bugarini, nella quale riferiva che era ospite del vescovo Mons. Luigi Lavitrano e che si riposava "beatamente qualche ora" prima di tornare a Roma; dal registro delle messe quotidiane celebrate a Cava, nel quale annotava: "29 maggio a Cava in episcopio alle 15; 30 maggio a Cava al Sant. D'Olmo alle 16; 31 maggio a Cava in Duomo alle 19". Della venuta di Mons. Roncalli a Cava c'è anche traccia in un articolo, senza data nè firma, pubblicato il 21 giugno 1923 su Il Piccolo Corriere, organo settimanale dell'Azione Cattolica Salernitano-Lucana.

Questi documenti sono riprodotti nell'opuscolo dal titolo Omaggio a Giovanni XXIII, curato da Antonio Donadio, poeta e scrittore cavese trapiantato a Bergamo, che fu presentato nell'aula consiliare del Municipio di Cava il 4 settembre 2000 (cfr. l'articolo di Maria Olmina D'Arienzo su èCostiera, n. 9, settembre 2000).

Don Andrea Colavolpe segnala però (su La Voce del Pastore, n. 155 del 5 giugno 2002) che il futuro Papa Giovanni XXIII celebrò nella cattedrale di Amalfi il Pontificale dell'Epifania, il 6 gennaio 1927, assistito dall'arcivescovo Mons. Ercolano Marini, da un certo Mons. Morosini (di cui non c'è altra notizia) e da un vescovo bulgaro. All'organo c'era il canonico Mons. Gabriele Vissicchio, mentre il canto gregoriano era affidato al coro dei seminaristi e degli orfanelli dell'Istituto Anna e Natalia. E' chiaro che le affermazioni di Don Andrea Colavolpe, indimenticato parroco della cattedrale, sono suffragate da documenti d'archivio.

Della sua venuta ad Amalfi parlò lo stesso Giovanni XXIII, sul finire del pontificato, nel corso di un'udienza concessa al clero della Campania (la cosa mi fu riferita da un testimone: un anziano monsignore, docente alla facoltà teologica di Napoli). Il papa raccontò che, all'uscita dalla cattedrale, che si erge alta e maestosa sulla piazza, inciampò e cadde. Fu prontamente soccorso da una donna (la signora Maria Grazia, mamma di Mons. Andrea Cesarano, futuro arcivescovo di Manfredonia): si chinò, lo aiutò ad alzarsi, si accertò che non avesse riportato danni, quindi gli formulò l'augurio di diventare "santo e viecchio!", che ancora si usa da noi in situazioni del genere. Rievocando quella circostanza, il Papa non mancò di sottolineare, sorridendo, che, in fondo, l'auspicio si era avverato: "Mi chiamano Santo Padre e alla vecchiaia ci sono ormai arrivato".

Giovanni XXIII fu beatificato da Giovanni Paolo II la mattina di domenica 3 settembre 2000 a conclusione del processo canonico avviato nel 1966, ad appena tre anni dalla scomparsa. Come ebbe a rilevare Leonardo Zega su La Stampa, egli fu "un pontefice cattolico nel senso più vero del termine, cioè universale... La gente lo canonizzò la notte stessa della morte e lo espresse simbolicamente attraverso la piccola folla orante raccoltasi in silenzio in piazza San Pietro la sera del 2 giugno 1963 quando si sparse la voce che il papa era agonizzante; e poi con il cordoglio universale che suscitò la sua morte" il giorno seguente.

La canonizzazione avvenne il 27 aprile 2014 ad opera di Papa Francesco.

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