Tu sei qui: Chiesa Amalfi: si chiude la Porta Santa al Duomo, concluso Anno Giubilare
Inserito da (redazionelda), martedì 15 novembre 2016 09:57:06
di Don Giuseppe Milo*
Mancano pochi giorni al termine del Giubileo della Misericordia, proclamato da Papa Francesco e aperto l'8 dicembre dello scorso anno. La fine ufficiale avverrà il 20 novembre, con la celebrazione nella basilica di San Pietro in Vaticano presieduta dal Pontefice e la chiusura della Porta Santa. Domenica 13 novembre, in tutte le diocesi del mondo i vescovi titolari hanno chiuso le porte sante delle loro cattedrali, nonché nei santuari. Nella nostra Arcidiocesi abbiamo vissuto tale conclusione sabato 12 nella Concattedrale di Cava de' Tirreni e Domenica 13 nella Cattedrale di Amalfi.
La celebrazione è stata davvero accorata e significativa lasciando nel cuore di tutti una reminiscenza dell'anno giubilare trascorso nelle parole dell'Omelia del nostro Vescovo che ha riassunto le tappe significative di questo evento straordinario. Durante il canto del Magnificat, il Vescovo ha offerto per tutti l'incenso all'Immagine della Vergine solennemente esposta nell'aria presbiterale ed è stata donata a tutti i presenti una pagina staccata dal Vangelo e una candela perché ognuno possa testimoniare la Parola e portare la luce di Cristo nel mondo. Terminato il canto alla Madre di Dio come pellegrini con le nostre lampade accese siamo usciti nel mondo attraverso la Porta Santa e il Vescovo essendo l'ultimo a varcare la porta l'ha chiusa e dato il mandato e la Benedizione.
Nel vedere chiudere la Porta Santa in tutti i presenti ci sono stati sentimenti di gratitudine e di ringraziamento al Buon Dio per averci concesso questo Tempo straordinario di grazia. Nel cuore di tutti il desiderio di andare nella storia e vivere il proprio tempo intriso di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio.
Abbiamo chiuso la Porta delle nostre Cattedrali con l'impegno di fare l'esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. In questo Giubileo abbiamo compreso che la Chiesa è chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l'olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà.
*Parroco di Agerola
Fonte: Il Vescovado
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