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Tu sei qui: ChiesaDopo calvario Don Giulio riceve l’abbraccio della sua Minori: «Il Signore ha voluto che continuassi»

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Dopo calvario Don Giulio riceve l’abbraccio della sua Minori: «Il Signore ha voluto che continuassi»

Più volte il sacerdote si è dichiarato promotore della campagna per i trapianti, «un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, è un modo per glorificare il Signore del grande dono che ci ha fatto, la nostra vita»

Inserito da (ilvescovado), lunedì 20 febbraio 2017 16:18:16

di Antonio Porpora

Giornata di forti emozioni, quella di ieri, vissuta dalla comunità parrocchiale e civile di Minori che ha riabbracciato don Giulio Caldiero, indimenticato parroco dal 1985 al 1998, reduce da un lungo periodo di convalescenza. Sono stati sei mesi molto difficili, quelli appena trascorsi, in cui ha dovuto affrontare un periodo molto difficile, lontano da casa, nell'attesa di essere sottoposto, a Londra, a una delicata operazione chirurgica. Visibilmente commosso nell'avvertire la testimonianza di affetto ricevuta, in una Basilica di Santa Trofimena gremita in ogni ordine di posto, Don Giulio ha celebrato la santa Messa di ringraziamento al Signore per la guarigione ottenuta, grazie al trapianto dell'organo donato da un trentenne. Il sacerdote ha più volte ripetuto che sarà eternamente grato sia a quel giovane che alla sua famiglia, dichiarandosi promotore della campagna per i trapianti, «un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, è un modo per glorificare il Signore del grande dono che ci ha fatto, la nostra vita».

La sua omelia, lucida e determinata, ma comunque ogni tanto rotta da una comprensibile commozione, è stata un inno alla vita, a quanto essa sia bella e sia necessario viverla a fondo. Gli occhi dei presenti brillavano quando, con il piglio del Don Giulio di sempre, ha ironizzato dicendo che il Signore l'ha tirato dalla fossa prendendolo per i capelli.

«Il Signore mi ha dato la possibilità di continuare il mio ministero, lo voglio continuare a svolgere al massimo possibile» ha detto entusiasta. Grande è stata la partecipazione a questo momento di gioia, cui non ha voluto far mancare un saluto il parroco don Ennio Paolillo, che ha commentato affermando quanto sia bello vedere confratelli sacerdoti che vivono bene insieme e partecipano uno della vita dell'altro. «Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore perché hai ascoltato le parole della mia bocca», «le nostre preghiere - ha continuato il parroco, successore a Minori di don Giulio - sono state ascoltate dal Signore. Minori è sempre casa tua, caro don Giulio». Anche il sindaco Andrea Reale ha voluto intervenire per esprimere l'affetto della comunità, specie di quei ragazzi, oggi adulti, che hanno avuto in don Giulio una guida sicura sia spirituale che nella formazione della loro coscienza civica. Non poteva mancare, in ultimo, un saluto e un ringraziamento alla patrona Santa Trofimena.

«Eccoci prostrati davanti al tuo sepolcro, o Santa Trofimena, per ringraziarti della tua intercessione per la mia guarigione», ha pregato don Giulio, inginocchiato davanti all'Urna che racchiude le sacre Spoglie. Le campane a festa hanno salutato il taglio delle torte preparate dagli amici minoresi recanti la scritta "Bentornato don Giulio", cui ha fatto eco il grido del sacerdote positanese «Facciamoci santi. Questo il Signore vuole da noi. Questo è quello che auguro a voi e a me».

Fonte: Il Vescovado

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