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Tu sei qui: ChiesaIl messaggio di Natale dell'arcivescovo Soricelli: «Nel divino Bambino maggiore opportunità di speranza e di salvezza»

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Il messaggio di Natale dell'arcivescovo Soricelli: «Nel divino Bambino maggiore opportunità di speranza e di salvezza»

«In questo nostro tempo segnato dalla pandemia, animati dal desiderio di uscire dalla tristezza, dalla paura e dall’inquietudine, intravediamo, nell’accoglienza del divino Bambino maggiore opportunità di speranza e di salvezza»

Inserito da (Redazione LdA), venerdì 24 dicembre 2021 12:44:53

«In questo nostro tempo segnato dalla pandemia, animati dal desiderio di uscire dalla tristezza, dalla paura e dall'inquietudine, intravediamo, nell'accoglienza del divino Bambino maggiore opportunità di speranza e di salvezza»: questo il centro del messaggio per il Natale 2021 di monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Ma anche un pensiero di vicinanza per le persone che soffrono a causa della malattia, dell'indigenza e della solitudine. Di seguito il testo integrale.

 

Carissimi,

ogni anno, la celebrazione del Natale del Signore colma di attesa, di gioia e di meraviglia il nostro animo. Il Bambino deposto nella mangiatoia di Betlemme provoca stupore e anche inquietudine interiore, dal modo come è onorato dalla Vergine Madre e custodito dal padre adottivo Giuseppe, dal come è adorato dai pastori e dai magi e, ancor di più, esaltato e glorificato dagli angeli osannanti.

Questi atteggiamenti sono una vera sfida per far luce sull'identità di questo Bambino. Egli, nonostante, la sua grande povertà e umiltà è l'Emmanuele, il Dio con noi, il principe della pace, il segno della speranza; è la luce che risplende nelle tenebre; è il segno eloquente dell'amore del Creatore per le creature; è l'irruzione della novità, di fronte alla monotonia di una umanità rassegnata e inerme dinanzi alle esigenze della storia; è Colui che inaugura un'era nuova all'insegna della comunione tra gli esseri viventi, nel rispetto reciproco e dell'habitat cosmico; è il demolitore dei muri divisori, è il collante di rapporti sinceri, purificati dalla superbia e dall'indifferenza.

In questo nostro tempo segnato dalla pandemia, animati dal desiderio di uscire dalla tristezza, dalla paura e dall'inquietudine, intravediamo, nell'accoglienza del divino Bambino maggiore opportunità di speranza e di salvezza.

La guida saggia e lungimirante di papa Francesco ha indicato all'intero corpo ecclesiale, per i prossimi anni, di seguire il cammino sinodale, ponendoci sui passi del Bambino di Betlemme che, ci ha voluti suoi familiari all'interno della Chiesa.

Alla sua sequela ci sentiamo sospinti a dilatare il suo regno nella storia, fondato sulla solidarietà e sulla giustizia, rifiutando la logica dello scarto, e orientati dal valore della fraternità, quale "antidoto a muri e fili spinati", come ci ha indicato il Santo Padre, nel suo recente viaggio in Grecia.

Il mio augurio come vostro Pastore, con Voi fratello adorante del mistero natalizio, è di sapervi afferrati dal suo sguardo suadente, di essere una sola cosa con Lui, unica speranza di cui sono assetati oggi i deserti del mondo.

Avvaloro i miei voti augurali con le parole che il Pontefice ha proferito pochi giorni fa in Grecia : "La salvezza sta ... nello slancio, nella ricerca, nell'inseguire i sogni, ..., che comportano fatica, lotta, venti contrari, burrasche improvvise", senza, " lasciarsi paralizzare dalle paure,... e sognare in grande...e sognare insieme!".

L'incontro personale con Cristo, accolto nel nostro cuore, effonda su tutti, e in modo speciale su quanti soffrono a causa della malattia, dell'indigenza e della solitudine, abbondanza di luce, gioia, pace, e speranza, nel desiderio forte di sognare e camminare insieme.

Fonte: Il Vescovado

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