La Comunità Francescana è in festa. Domani, sabato 17 maggio, insieme a tutta la città, si stringerà intorno a padre Fedele Malandrino per i suoi 50 anni di sacerdozio. Nato a Vatolla di Perdifumo, educato soprattutto dalla mamma ai valori della religione, scelse la missione del sacerdozio. Entrò nella Comunità Francescana ed il 17 maggio del 1953 fu ordinato sacerdote. «Quelle emozioni e quelle speranze non si sono mai spente nel mio animo», afferma padre Fedele, ricordando quella giornata. E da allora, un cammino segnato dall'amore con gli altri e per gli altri. A Cava, in tutti questi 50 anni, ha testimoniato la sua fedeltà alla Chiesa, a San Francesco ed a quel patrimonio di valori appresi lì, in quella famiglia di contadini, dove rilucevano la semplicità della madre, l'operosità del padre e l'umiltà del mondo contadino. Una vita operosa, ricca di iniziative per i tanti giovani che, ancora oggi, corrono al Convento dei Francescani per ascoltarlo ed essere guidati. Una figura nota nella città: padre Fedele è il simbolo della solidarietà umana, di quella visibile, ma soprattutto di quella silenziosa e discreta, che lo ha contraddistinto. Ed insieme ai padri Giuseppe, Agnello, Attilio e, soprattutto, al giovane Gigino, è tra gli artefici della ricostruzione della Chiesa di San Francesco. «Non so quanto olio ho ancora nella mia lucerna, lo sa il Signore, ma se ce n'è un poco di riserva, voglio continuare con lo stesso entusiasmo di allora e dispensare un sorriso ed una parola di pace a tutti coloro che incontrerò sul mio cammino».