Ancora una vita salvata al Presidio Ospedaliero della Costa d'Amalfi. L'ultima - in ordine di tempo, si spera - ieri: in serata un 65enne di Amalfi era giunto a Castiglione dopo aver accusato forti dolori toracici. Dopo averlo sottoposto a tutti gli esami di routine (elettrocardiogramma, ecografia ed esami ematici) i medici di turno hanno diagnosticato un grave infarto. In poco tempo l'uomo è andato in arresto cardiaco e, dunque, è stato necessario rianimato e defibrillato. Sono stati attimi di trepidazione quelli vissuti all'interno del reparto cardiologico del nosocomio costiero perché l'arresto si è ripetuto più volte.

L'uomo è stato portato, quindi, in rianimazione per essere intubato. Una volta stabilizzatesi le sue condizioni, è stato trasferito a bordo di un'autoambulanza medicalizzata, assistito dallo stesso rianimatore, presso la Torre cardiologica dell'Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno presso cui è stato operato con angioplastica. Le sue condizioni sono buone ed ora è fuori pericolo di vita.

Questo ennesimo lieto epilogo segue quello di tre settimane con un uomo di Conca dei Marini che era stato salvato al Costa d'Amalfi dopo una dilatazione e una lesione della aorta toracica, giunge nel giorno in cui è stata annunciata la sospensione, a partire dal primo gennaio, del servizio cardiologico del presidio ospedaliero Costa d'Amalfi. Un provvedimento - che non tiene minimamente conto delle esigenze territoriali - scaturito per effetto del piano di riorganizzazione dei servizi e del personale che vede l'avvio di numerosi accorpamenti di reparti tra i presidi dell'Azienda Ospedaliera "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno e la decisione di mantenere inalterato il sistema dell'emergenza-urgenza.