Si praticavano prestazioni sessuali a pagamento e scambi di coppia come in una casa chiusa. Il sesso a dosi massicce per i clienti del club “Il Sogno”, chiuso dai Carabinieri circa un mese a Cava de’Tirreni, costa il patteggiamento ai gestori Adolfo Adinolfi, 49 anni, e Giuseppe Rispoli, 46 anni che hanno deciso di ammettere le proprie colpe.

A prostituirsi erano giovani donne e travestiti che percepivano un cachet fisso di 150 euro a sera, qualunque fosse la prestazione sessuale. Invece, i clienti del night dovevano 100 euro all’ingresso.

Dopo il blitz dei Carabinieri del Reparto operativo di Salerno (diretto dal tenente colonnello di Francesco Merone), avvenuto nella notte tra il 29 e 30 maggio scorso, che portò alla chiusura del locale e all’arresto di 5 prsone per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, il giudice del Tribunale di Salerno, Gaetano Sgroia, aveva rigettato l’istanza di scarcerazione e confermato gli arresti domciliari per Adinolfi, Rispoli e altri 3 dipendenti del club, essendo stati beccati in flagranza di reato.

Oggi, di fronte a prove ritenute granitiche dall'accusa, ai due principali imputati non è rimasta che la strada del patteggiamento. Lo stesso giudice Gaetano Sgroia ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Cecchino Cacciatore, legale dei due gestori, fissando il processo per il prossimo 9 luglio.