Era stato accusato di sequestro di persona e tentata violenza carnale da una ragazza, che gli aveva chiesto un passaggio in auto per raggiungere il centro di Napoli. G. P., un passato con gravi problemi di tossicodipendenza, è stato assolto con formula piena. Ieri pomeriggio, i giudici della Corte d'Appello del Tribunale di Napoli hanno confermato la sentenza di primo grado che assolveva il giovane, difeso dall'avvocato Felice Franchomme, per non aver commesso il fatto. I fatti si riferiscono al 26 aprile del 2002, quando il giovane, allora tossicodipendente, si sarebbe recato nell'hinterland napoletano per procurarsi la droga. Una volta a Napoli, il suo viaggio si incrociò con quello di una ragazza. I due si sarebbe intrattenuti a parlare, la giovane sarebbe salita in auto. Ma prima di riprendere il viaggio, avrebbe chiesto aiuto ad alcuni passanti, indicando in G. P. il giovane che l'avrebbe sequestrata per violentarla. Il ragazzo fu arrestato. Il Gip confermò la custodia cautelare, concedendogli gli arresti domiciliari. Dopo 8 mesi di reclusione in casa, si celebra il processo. Siamo al 13 dicembre del 2002: G. P. viene assolto per non aver commesso il fatto. Secondo la difesa, sostenuta dall'avv. Franchomme, la ragazza, anche lei tossicodipendente, si sarebbe avvicinata al giovane per chiedere 200 euro. La sua richiesta sarebbe caduta nel nulla, perché il ragazzo avrebbe avuto con sé solo 50 euro. Da qui la decisione di fargliela pagare con la denuncia per violenza carnale e l'arresto. Ieri l'ultimo verdetto: i giudici della Corte d'Appello hanno confermato la sentenza di assoluzione di primo grado. La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dalla difesa del giovane cavese e dai suoi familiari. Il papà Italo, conosciuto in città per la sua salumeria, la madre Anna ed i suoi parenti più stretti erano rimasti particolarmente colpiti dalla vicenda, che aveva marchiato il ragazzo come un presunto stupratore.