Tu sei qui: CronacaAggressione al Pronto Soccorso di Nocera Inferiore: medico attaccato da paziente e familiare
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 14 settembre 2024 12:29:39
Nel pomeriggio di ieri, 13 settembre, presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, si è verificato un gravissimo episodio di violenza. La vittima, una dottoressa in servizio, è stata aggredita prima verbalmente e poi fisicamente da una paziente e una sua familiare. Il tutto ha avuto origine quando il medico, nell'esercizio delle sue funzioni, ha preso una decisione clinica per chiarire i motivi della presenza della paziente al pronto soccorso. In risposta, le due donne hanno iniziato a inveire contro la dottoressa, per poi passare a un'aggressione fisica, colpendola con calci e pugni.
L'intervento immediato della Polizia, allertata dalla direzione ospedaliera, ha evitato il peggio. L'Asl ha già sporto denuncia e sono in corso le indagini per chiarire i dettagli dell'accaduto. La dottoressa, conosciuta per la sua professionalità e dedizione, si trova attualmente in stato di choc.
Il Direttore Generale dell'Asl di Salerno, Gennaro Sosto, ha espresso profondo sgomento per quanto accaduto: "Non si può restare in silenzio davanti a simili episodi di violenza contro chi lavora quotidianamente per curare le persone. Siamo al fianco dei nostri professionisti e attiveremo tutte le misure necessarie per proteggere il personale sanitario. È auspicabile un rapido intervento legislativo per garantire maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie".
Il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco, ha condannato fermamente l'aggressione, sottolineando che la violenza contro il personale sanitario è una piaga ricorrente e non contrastata adeguatamente dalle istituzioni. "È indispensabile istituire un tavolo tecnico permanente, sotto la supervisione del Prefetto di Salerno, che coinvolga tutti i soggetti della sanità per affrontare il problema e proporre soluzioni. I professionisti della salute non possono continuare a lavorare in un clima di costante paura", ha dichiarato e ha proposto pene pecuniarie e un servizio sociale obbligatorio per chi commette tali atti, così da comprendere la pressione che i sanitari affrontano.
(Foto: Maria Abate)
Fonte: Il Vescovado
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