In un secondo interrogatorio al Commissariato di Polizia di Cava de’Tirreni, Sabato Senatore ed il figlio hanno confermato la loro versione dei fatti: il responsabile dell’aggressione, avvenuta sabato scorso nei pressi di San Giuseppe al Pozzo, sarebbe il figlio dell’ex socio in affari, Mario Senatore.

Il nuovo interrogatorio, voluto dagli inquirenti, non ha portato ad alcuna svolta. La verità ora potrebbe emergere solo dai filmati delle telecamere di un distributore di benzina nelle vicinanze del luogo dov’è avvenuta l’aggressione.

All’opera gli agenti del Commissariato, che hanno già provveduto al sequestro dei nastri delle telecamere a circuito fisso ed ora visioneranno i filmati nella speranza di trovare quella prova schiacciante tanto attesa dalla vittima.

Come si ricorderà, dopo l’aggressione il commerciante 51enne Sabato Senatore aveva individuato il responsabile nel figlio dell’ex socio in affari, indicando come movente una ritorsione per la sua aggressione al padre avvenuta nel 2005.

All'epoca Sabato Senatore fu condannato a 8 anni di reclusione con l’accusa di tentato omicidio volontario e lesioni gravi, con sentenza di I grado resa dal Tribunale di Salerno. Poi, l’appello e la riduzione della pena. In un secondo momento, Senatore beneficiò di uno sconto della pena, confermato dalla Cassazione. In seguito all’indulto, ora dovrà prestare lavoro nel sociale per un anno.

A detta di Sabato Senatore, l'aggressione del 2005 avrebbe portato il figlio dell’ex socio in affari a compiere un gesto così violento. Le indagini intanto continuano, con le Forze dell’Ordine impegnate a trovare prove e testimoni a supporto della denuncia di Senatore.