Si beve per cercare lo sballo, poi l’alcool diventa come una droga. Gli esperti lanciano l'allarme: sempre più numerosi sono i giovani che, ogni anno, si avvicinano all'alcool e ad un'età sempre più precoce.

Una preoccupazione che riguarda anche i giovanissimi cavesi. Il Sert (Servizio per le Tossicodipendenze), con sede a Pregiato, dov’è stato allestito un ambulatorio alcologico per offrire servizio a circa un centinaio di utenti, di cui 30 sotto cura farmacologica e psicologica, ha fornito alcuni dati sul fenomeno. Purtroppo la situazione potrebbe essere ancora più grave di quanto rivelano queste stime, perché si tratta di un problema piuttosto sommerso e difficile da definire. L’alcool, infatti, è una sostanza legale, che si può comprare ovunque, e bere non è un comportamento socialmente denigrato.

«Il dato più preoccupante - afferma Ciro Armenante, direttore del Sert e referente dell’ambulatorio alcologico - è che l’abuso dell’alcool può trasformarsi, in tempi rapidi, in una dipendenza patologica, con conseguenze anche a livello psichiatrico».

Bere è insieme una tendenza ed un collante sociale. Sulla scia dell’ultima moda dell’“happy hour”, il codiddetto aperitivo pomeridiano, oltre al vino ed alla birra, i cocktail sono tra le bevande più richieste dai giovani. E per stare meglio con gli altri, e dunque disinibirsi e ridurre l’emotività, l’alcool è un ottimo alleato.

«Tra l’altro l’abuso di alcool è particolarmente deleterio pei i giovani - continua Armenante - in quanto il loro organismo non possiede ancora gli enzimi necessari per assorbirlo e, di conseguenza, questa sostanza incide sul fegato e sui tessuti nervosi».

Non solo danni per la salute del singolo, ma gli effetti dell'alcool si ripercuotono anche sulla società: atti vandalici, incidenti, lattine, bottiglie vuote ovunque, schiamazzi di ogni genere. Insomma, non si può rimanere indifferenti di fronte a tutto ciò. «Occorre contrastare tali comportamenti con un approccio legato alla problematica. Ed inoltre, serve incentivare l’attività di prevenzione prevalentemente nelle aule scolastiche», conclude il direttore del Sert.

L’Amministrazione locale ha mostrato grande interesse al riguardo. «La nostra attenzione è massima», ha dichiarato l’assessore alla Qualità della Sicurezza e Viabilità, Vincenzo Servalli, spiegando l’ultima ordinanza comunale emessa lo scorso 30 giugno, con cui si vieta agli esercentisi di vendere bevande contenenti alcolici ai minori di 16 anni.

L’iniziativa è accompagnata da un’accurata campagna informativa dallo slogan “Zero alcol per i minori di 16 anni”, che inizialmente sarà diretta soprattutto agli esercenti, mentre parallelamente saranno intensificati i controlli delle Forze dell’Ordine sulle strade cittadine. In una fase successiva partiranno le sanzioni per i trasgressori.