Tu sei qui: CronacaAlcool in gita, polemiche allo "Scientifico"
Inserito da (admin), mercoledì 27 aprile 2005 00:00:00
"Ma quale coma etilico", esordisce Franco Bruno Vitolo, docente di materie letterarie, che ha accompagnato in gita in Sicilia alcune classi del Liceo Scientifico "A. Genoino" di Cava. Gita durante la quale si è sentita male un'allieva per abuso di alcool. "Sarebbe da ipocriti - afferma Vitolo - negare che la ragazza abbia bevuto qualche bicchiere di troppo, ma dire che è stata in coma etilico è una grande esagerazione. Posso assicurare che nessun festino si è svolto nelle camere occupate dai ragazzi. La nostra alunna non ha mai perso conoscenza, né ha subito alcuna lavanda gastrica, come è stato scritto". Il docente spiega come si sono svolti i fatti: la ragazza, minorenne, non abituata, ha bevuto delle dosi di alcool nella tarda serata che le hanno procurato uno stato di ebbrezza. Il giorno dopo, appena svegliata, ha sorseggiato qualche caffè, ma non si è ripresa del tutto. Per questo motivo non ha potuto seguire i suoi compagni in un'escursione a carattere culturale. Ha preferito riposare in albergo e due sue amiche si sono offerte di farle compagnia. "Avendo valutato che la ragazza si era ormai ripresa - prosegue Vitolo - noi docenti abbiamo ritenuto opportuno lasciarla riposare. Nella tarda mattinata ci ha anche telefonato e chiesto di andarla a prendere, perché voleva partecipare alla prevista escursione. Ma abiamo preferito non tornare in albergo, anche perché ormai la visita volgeva al termine". Nel pomeriggio la ragazza si è sentita male ed i docenti, preoccupati, hanno chiamato un medico, che non ha riscontrato nulla di grave. "Dopo la visita, abbiamo ritenuto opportuno avvisare anche i genitori", precisa il prof. Vitolo. Al loro arrivo hanno preferito portarsela dietro, per verificare meglio il quadro clinico. Quindi, nessuna emergenza secondo l'operatore scolastico, che invita a "non criminalizzare una semplice ragazzata". Non sono dello stesso avviso i genitori della ragazza: "È nostra intenzione non creare problemi a nessuno, ma ci saremmo aspettati dai professori un atteggiamento diverso. Sono stati molto superficiali. Telefonicamente ci avevano persino consigliato di non andare in Sicilia, perché si trattava solo di una ragazzata, ma noi abbiamo voluto affrontare il viaggio in aereo perché volevamo sapere come stava effettivamente nostra figlia. Per tranquillizzarci, abbiamo anche fatto fare degli esami clinici in un ospedale ad Acireale, che per fortuna sono stati negativi".
Fonte: Il Portico
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