Tu sei qui: CronacaAlienazione immobili comunali, è polemica
Inserito da (admin), venerdì 27 marzo 2009 00:00:00
Istituita, con lo scorso Consiglio comunale, una società a responsabilità limitata che si occuperà della gestione, valorizzazione ed alienazione del patrimonio immobiliare comunale. Il piano delle alienazioni appena approvato distingue in prima istanza tra
immobili comunali soggetti a cessione e quelli destinati ad un cambio di destinazione d'uso, che dovrebbe poi aumentarne il valore di vendita.
85 sono gli immobili da alienare. Di questi 15 sono locali commerciali, 8 dei quali ubicati sotto Palazzo Buongiorno, 5 sono depositi, altri 5 sono garage e 10 sono appartamenti. I restanti 42, invece, sono case e mini-alloggi popolari. Il valore di questo patrimonio immobiliare è stato stimato dall'Agenzia territoriale per il demanio equivalente a circa 15 milioni di euro, con un valore di mercato di 5 milioni in più.
Il secondo gruppo, dal valore di mercato di 4 milioni di euro, comprende l'ex Collocamento, attuale sede del Piano di Zona, e Villa Iris di San Pietro. La prima struttura da fabbricato rurale diventerà civile abitazione, come anche la seconda, che attualmente ospita la comunità di recupero "Incontro". Completano questo secondo lotto 6 locali industriali, il cui fitto non è stato mai pagato. Essi si trasformeranno in locali commerciali e saranno poi messi in vendita. Stessa sorte per l'attuale sede dei Servizi Sociali di via Sorrentino. Ed infine l'ex scuola elementare di Casa Sparani a Croce sarà riconvertita in un lotto di civili abitazioni.
Molte le riflessioni e la polemica che la complessa pianificazione, deliberata dall'Amministrazione comunale metelliana, ha generato all'indomani della sua approvazione. In prima linea nelle critiche l'ex sindaco Alfredo Messina, il quale pensa che la svendita di beni territoriali non sia un buon modo di reperire finanziamenti, ritenendo inoltre "illegittima" la società costituita dal Comune. Essa si occuperà non solo della cartolarizzazione, ovvero della vendita degli immobili acquistati dall'ente con la stipula di mutui bancari, ma anche della loro gestione e manutenzione. Pertanto, secondo Messina, avrebbe dovuto assumere la natura di una spa.
Più grave per l'ex sindaco è il fatto che l'Amministrazione abbia inserito nel piano delle alienazioni anche alloggi di edilizia pubblica residenziale abitati attualmente da senza tetto. Questi alloggi presto cambieranno proprietari ed i residenti si ritroveranno costretti a pagare un canone più oneroso rispetto al passato.
Fonte: Il Portico
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