Nel 2023 era stata assolta in primo grado la dipendente di una cooperativa sociale della Costa d'Amalfi, accusata di aver sottratto denaro ad un'anziana vedova di Amalfi alla quale prestava assistenza. Ieri, martedì 11 giugno, la Corte d'Appello di Salerno ha riformato la sentenza di primo grado, dichiarando, ai soli effetti civili, la responsabilità dell'imputata per i reati di furto aggravato, indebito utilizzo della carta di credito con abuso di prestazione d'opera, condannandola al risarcimento dei danni (da liquidarsi in separato giudizio civile) e al pagamento delle spese di giudizio.

A fine gennaio 2018 l'anziana donna di Amalfi, lamentando ammanchi di denaro sia dal conto corrente postale che dal portafoglio custodito nel cassetto del comodino della propria camera da letto, ha sporto regolare denuncia nei confronti dell'operatrice, originaria di Cetara, che da mesi prestava servizi di assistenza presso l'abitazione della donna. Ad insospettire l'anziana non solo la circostanza della mancata consegna degli scontrini fiscali e del resto quando l'operatrice si recava a farle la spesa, ma soprattutto gli ammanchi di denaro contante dal portafoglio, da quei 600 euro, l'equivalente, cioè, della pensione che la giovane era autorizzata a prelevare mensilmente dall'ATM dell'Ufficio Postale di Amalfi (ragion per cui era a conoscenza anche del PIN dispositivo del bancomat). Per tali motivi l'anziana autorizzò l'allora Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Amalfi di controllare e verificare la movimentazione del proprio conto corrente postale, scoprendo prelievi periodici. Da qui l'allontanamento, la denuncia e il licenziamento dalla cooperativa sociale.

Ieri, le figlie dell'anziana (che nel frattempo è venuta a mancare), difese dall'avv. Francesco Gargano, hanno ottenuto le riforma della sentenza di primo grado e il risarcimento dei danni.

Foto di repertorio

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