Tu sei qui: CronacaAmianto, scatta il censimento
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 8 luglio 2002 00:00:00
Canne fumarie, coperture mobili di box e verande sotto controllo delle autorità comunali e sanitarie. Un censimento delle strutture private, presenti sul territorio metelliano, per conoscere quante di esse contengono materiale in amianto: questo è l'oggetto di un manifesto fatto affiggere sui muri della città, lo scorso sabato mattina, dal sindaco Alfredo Messina (nella foto). L'avviso contiene l'obbligo per i cittadini di fornire tutte le informazioni utili richieste. Un censimento che si prefigge lo scopo di dotare il Comune di una mappa che permetta la predisposizione di tutti gli interventi necessari per la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. I cittadini dovranno fornire, obbligatoriamente e nel loro interesse, tutti i dati e le informazioni, recandosi presso gli uffici dell'Asl Salerno 1 di via Guerritore, dove saranno istituiti degli appositi sportelli. Dati ed informazioni saranno inseriti in un apposito registro. Il censimento permetterà una corretta applicazione delle normative regionali sulla pubblica incolumità, che prevedono l'obbligo per i Comuni di procedere alla valutazione dei rischi, al controllo, alla manutenzione ed alla bonifica dei materiali contenenti amianto, presenti nelle strutture private. Tale censimento, per il momento, ha un fine puramente conoscitivo, ma potrà tornare utile in seguito, quando dalla Regione saranno messi a disposizione i fondi necessari per la bonifica, la rimozione e lo smaltimento del materiale in amianto. Dopo gli edifici pubblici, i prefabbricati leggeri ed i luoghi di culto, anche per le proprietà private corre l'obbligo di eliminare completamente tutte quelle parti del fabbricato contenenti amianto, in particolare le canne fumarie dei camini, le coperture mobili dei box-garage e delle verande. Un provvedimento che va a correggere, inoltre, una brutta abitudine dei cavesi, i quali fino ad oggi hanno smaltito in discariche abusive il pericoloso materiale, inconsci del grave pericolo che tale gesto provocava. Infatti, la dispersione nel sottosuolo dell'amianto corroso ha contribuito all'inquinamento delle falde acquifere e dell'ambiente. Ma anche nel settore pubblico persiste ancora l'utilizzo di amianto. Infatti, nonostante gli ultimi interventi di incapsulamento delle coperture dei 400 prefabbricati leggeri e la programmata spesa di 1 miliardo e 500 milioni per la restante bonifica, i raccordi presenti lungo la rete idrica cittadina sono pure essi in amianto, anche se, a detta del responsabile dell'Unità operativa di Prevenzione dell'Asl Salerno 1, il dottor Giovanni Baldi, l'acqua corrente nelle tubazioni non corroderebbe il rivestimento dei raccordi.
Fonte: Il Portico
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