Tu sei qui: CronacaArea mercatale, lite infinita
Inserito da (admin), martedì 15 maggio 2007 00:00:00
Il trasferimento del mercato settimanale nell'area mercatale continua a tenere banco. Nei giorni scorsi ha trovato ampio spazio nella seduta del Consiglio comunale. Una querelle i cui toni non si smorzano, anzi. Da destra, in particolare con il consigliere Fabio Siani, già assessore al Commercio nella Giunta Messina, le accuse più dure. Nel mirino, in particolare, la gestione dell'assegnazione dei posti: «Le polemiche vengono dalla stessa maggioranza, le dimissioni del delegato del sindaco ai mercati rionali, Enrico Polichetti (Udeur), confermano il disagio e le difficoltà della gestione».
Enzo Servalli, l'assessore alla Qualità del Commercio, avverte che esistono ancora alcuni problemi, «ma che troveranno soluzione, siamo impegnati a dare risposte concrete alla viabilità ed alla sistemazione di quanti non hanno trovato spazio all'interno dell'area mercatale». Intanto, lo stesso assessore ha lanciato la proposta, già avanzata dall'Udeur con Polichetti, di istituire un apposito osservatorio per il mercato, che dovrà valutare le effettive difficoltà degli operatori e degli utenti, compreso il problema legato alla viabilità. Ma tra gli stessi ambulanti il dibattito è acceso.
Vincenzo Russo, ambulante e nel passato rappresentante della categoria, è particolarmente critico sulla scelta dell'area: «C'è una grande confusione, quell'area è fieristica e non mercatale. Trasferirlo laggiù è come togliere l'anima all'identità della città, che è essenzialmente commerciale. Si corre il rischio che quel mercato finisca con l'avere un valore di quarta serie, mentre esso è la storia e l'identità della città. Era un unicum di città il mercoledì, oggi invece non lo è più. Bastava studiare il sistema per ovviare ad alcuni problemi di viabilità».
Sulla necessità di reperire un'area che non sia eccessivamente fuori della città è tornato anche il capogruppo della Margherita, Antonio Barbuti: «Potremmo usufruire di un'area più funzionale quanto prima. Ed è quella, circa 20mila metri, del sottovia, uno spazio che permetterebbe non solo l'insediamento di tutti gli operatori, ma sarebbe al centro di Cava, con soddisfazione di tutti. Occorre valutarla con tecnici ed operatori e poi lanciarla».
Fonte: Il Portico
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