Rimane ancora nella disponibilità dei Carabinieri del Ris di Roma, cui sono state affidate le indagini, la statua del Bambinello Gesù che, portata a Cava de’ Tirreni da fra’ Gigino dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, avrebbe versato lacrime di sangue.

È atteso, infatti, nei prossimi giorni il responso degli esami scientifici volti ad indagare la “veridicità” delle lacrime. Nel frattempo, a seguito della lettera inviata nelle settimane scorse da Padre Luigi Petrone alle autorità religiose, civili e militari, nella quale lo stesso denunciava l’origine umana del liquido rosso appartenente al gruppo sanguigno AB (come da lui stesso riscontrato), lo stesso fra’ Gigino, Rettore del Convento di San Francesco e Sant’Antonio, è stato ascoltato dai Carabinieri di Cava de’Tirreni.

I militari della Tenenza di via Atenolfi hanno cercato di acquisire ulteriori informazioni in merito all’indagine che rimane tuttora aperta a carico di ignoti in merito al reato di abuso di credulità popolare. Anche alcuni tra i fedeli che assieme al frate avrebbero assistito alla lacrimazione della statuetta del Bambino Gesù, così come da loro stessi testimoniato, sono stati ascoltati da parte degli uomini coordinati dal tenente Vincenzo Tatarella.

Quanto al probabile incontro tra Mons. Orazio Soricelli ed il pm Penna, che ha aperto l’inchiesta, c’è ancora massima riservatezza. L’Arcivescovo di Amalfi-Cava dovrebbe essere interpellato come persona informata sui fatti, data la sua presenza in una delle occasioni in cui il Bambinello avrebbe versato lacrime di colore rosso.

Intanto, nella città metelliana c’è grande attesa per il ritorno della sacra statuetta. Il Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, già ora meta di numerosi pellegrinaggi, potrebbe essere preso ulteriormente d’assalto dai tanti fedeli, e non, “incuriositi” da quello che potrebbe essere interpretato come un nuovo miracolo.