La difesa è netta: «È vero che ci sono parecchi locali notturni invischiati nel giro clandestino di scambi di coppie, ma sparando a zero contro i club privé si rischia di fare di ogni erba un fascio». Antonio Memoli, proprietario e gestore del "Sogno" a Sant'Arcangelo, interviene sul caso, scoppiato nei giorni scorsi, relativo allo scambio di coppie nei locali notturni. Dopo le denunce presentate da alcuni residenti, le polemiche riguardano anche lui, operatore da anni nel settore dell'intrattenimento, in particolare della nuova formula del club privé: «Siamo stanchi di accuse generiche - precisa Antonio Memoli - nei confronti di chi gestisce un club privé. Da parte nostra, come proprietari dell'unico club esistente a Sant'Arcangelo, possiamo dire che nel vicinato non ci sono state mai lamentele per la nostra attività. Anzi, "Il Sogno" gode di ottima fama e contribuisce a far conoscere il nome di Cava anche fuori dalla provincia. Nel nostro caso, club privé non ha niente a che fare con incontri clandestini, ma è un'occasione di incontro ed intrattenimento per coppie che cercano un divertimento più raffinato, con una certa selezione nella clientela. Tutte queste strane voci su scambi di coppie circolano da un po', anche prima che rilevassimo la gestione del locale. Ma noi non abbiamo mai avuto problemi legali, fatta eccezione per una momentanea chiusura, dovuta a lievi irregolarità amministrative, presto superata. Il giudice, infatti, ha revocato qualsiasi provvedimento restrittivo nei nostri confronti». I controlli proseguono, comunque, come conferma lo stesso proprietario: «Sono una regola per i locali pubblici. Continuare a lavorare è la prova più convincente che si sta operando nel pieno rispetto delle leggi e, soprattutto, senza secondi fini, eccetto che soddisfare la propria clientela».