Come si può assistere, in modo distaccato, con indifferenza, alla quotidiana esposizione di tessuti, abbigliamento ed articoli di merceria, ben esposti fuori da un esercizio commerciale?

Le foto che mostriamo non sono state scattate in una stradina dei quartieri del Napoletano, ma al civico 14 della centralissima via Michele Benincasa di Cava de’ Tirreni; a pochi passi dal Borgo o Centro Storico della millenaria “valle metelliana”, “piccola Svizzera”, “Bologna del sud”, “Città dei Portici” e “porta verde della costa d’Amalfi”, ma anche dalla limitrofa stazione ferroviaria e dal frequentatissimo ufficio postale di via Andrea Sorrentino. Un fenomeno che dura da anni! Volendo o dolendo, sono centinaia di persone al giorno che assistono a tale oscena esposizione; sicuramente a nocumento per la “nostra” amata Città.

Noi sappiamo che la Sezione Annona della Polizia Locale ha più volte sanzionato il titolare dell’esercizio commerciale, ma è evidente che il soggetto non si è educato; forse perché la sanzione amministrativa è di soli 50,00 euro, che spalmati fra i clienti che accedono nell’esercizio per gli acquisti, diviene risibile. Non sarebbe risibile se i Caschi Bianchi elevassero tutti i sacrosanti giorni dell’anno la sanzione al “coriaceo imprenditore”. Sì, perché 50,00 euro al giorno, moltiplicati per 300 giorni lavorativi, assommano a ben 15.000,00 euro annui e non credo che vi sia un imprenditore che dopo tante sanzioni non si educherebbe, e non parlatemi di vessazione commerciale!

Per porre fine a tale orribile cartolina, che poi non è la sola (le stesse oscenità le vediamo in piazza ferrovia, via Alfonso Balzico, via Gaetano Accarino, davanti a tutte o quasi le frutterie, come davanti ai ferramenta, ecc.), ci riferiva un Ufficiale della Polizia Locale, occorre modificare il Regolamento; e cosa si aspetta? Ai civici amministratori diciamo: meditate, ma fate presto!

Livio Trapanese