Tu sei qui: CronacaBlitz antidroga, due cavesi tra i 21 arrestati
Inserito da (admin), mercoledì 18 novembre 2009 00:00:00
Sventato un grosso giro di droga tra Napoli e Salerno. Nelle prime ore della mattinata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Nocera Inferiore, agli ordini del tenente colonnello Massimo Cagnazzo, coadiuvati dai militari delle stazioni territoriali e dalla CIO di Napoli, hanno eseguito ben 21 provvedimenti cautelari.
“Un celeste”, “tre verdi”, un “paio di blu”: questo il linguaggio segreto usato dagli spacciatori per richiedere la droga. L’indagine, proprio per questo motivo, è stata denominata “Il colore dei soldi”, poiché gli “ordini” telefonici avvenivano in riferimento al colore delle banconote da 20, 50, 100 e 500 euro. La droga circolante nei paesi dell’Agro nocerino-sarnese era di scarsa qualità e, forse anche per questo, la richiesta di stupefacenti si era spostata verso il Napoletano.
La domanda in crescita ha alimentato un vero e proprio supermarket della droga, con tanto di orari di apertura e chiusura, dalla mezzanotte alle 6 del mattino, con deposito a Torre Annunziata, dove sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di marijuana, ecstasy e cocaina.
I provvedimenti sono stati richiesti dal pm Elena Guarino del Tribunale di Nocera Inferiore e convalidati dal Gip Vincenzo Ferrara. Tra le persone fermate, anche due cavesi: il 42enne Alfonso Improta, originario di Somma Vesuviana ma residente nella città metelliana, è tra gli arrestati condotti in carcere, mentre il 37enne Antonino Ferrara figura tra coloro che sono obbligati a presentarsi alla Polizia giudiziaria.
Il commerciante di abbigliamento, Alfonso Improta, frequentatore della “Cava bene”, avrebbe acquistato cocaina per cederla ad altre persone, indicate da lui come “amici” con cui partecipava a festini a base di cocaina. Secondo il Gip, il noto imprenditore avrebbe intrattenuto contatti assidui con gli spacciatori della zona di Torre Annunziata, creando un’attività commerciale di cocaina parallela a quella dell’abbigliamento. Decisamente meno grave la posizione di Antonino Ferrara, fermato con l’accusa di detenzione di 0,5 grammi di cocaina destinata allo spaccio.
È stata questa un’indagine lampo, partita nello scorso mese di maggio su iniziativa dei Carabinieri della Stazione di Angri con a capo il comandante Egidio Valcaccia, che ha portato all’apertura di un importante filone d’indagine sfociato nei 21 provvedimenti cautelari.
Sono 12 le persone condotte in carcere: Amato Aldo, 45 anni, di Angri; Amore Amelia, 50 anni, Scafati; Amoruso Aniello, 35 anni, Torre Annunziata; Arcella Camillo, 26 anni, Boscoreale; Avagnano Gaetano, 45 anni, Angri; Bombardino Rodolfo, 21 anni, Angri; Falanga Giovanni, 32 anni, Torre Annunziata; Pagano Francesco 53 anni, Scafati; Pagano Maria, 31 anni, Scafati; Palma Antonio, 34 anni, Torre Annunziata; Palumbo Vincenzo, 40 anni, Torre Annunziata; Principale Sara, 21 anni, Angri; Alfonso Improta, 42 anni, Cava de'Tirreni.
Sono solo 3 gli obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria: Remigio Astrino, 46enne di Torre Annunziata, residente ad Angri; Antonino Ferrara, 37 anni, di Cava de'Tirreni; Aniello Amoroso, 33enne di Torre Annunziata.
6, invece, sono gli arresti domiciliari: Coppola Enrico, 30 anni, di Nocera Inferiore; Coppola Teresa, 50 anni, Scafati; D’Ambrosio Massimo, 36 anni, Angri; Vaccari Vinicio, 43 anni, Scafati; Longobardi Giovanni, 34 anni, S. Egidio Monte Albino; Nardi Tommaso, 34 anni, Angri.
Le persone arrestate non facevano parte di un unico sodalizio, ma sono riconducibili a più gruppi, accomunati solo dal business dello spaccio. Ogni giorno erano più di 100 le transazioni portate a termine dagli spacciatori, alimentando un giro di stupefacenti di grosse dimensioni tra le città di Angri, Scafati, Nocera Inferiore, Cava de’Tirreni e Sant’Egidio del Monte Albino. Una piramide non associata, che vedeva al vertice Vincenzo Palumbo, Giovanni Falanga ed Antonio Palma, quest’ultimo già fermato e rilasciato nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del tenente dei Carabinieri Marco Pittoni, morto a Pagani nel corso di una rapina all’ufficio postale.
Fonte: Il Portico
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