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Bomba al Comune, lista di sospettati

Inserito da (admin), lunedì 7 aprile 2008 00:00:00

Accertamenti sui nastri delle telecamere a circuito fisso attive in Piazza Abbro e raffronto con i filmati girati a San Martino in occasione degli scontri con la Polizia. Ed ancora, perquisizioni nelle abitazioni di personaggi sospettabili. Proseguono a tutto campo le indagini coordinate dal vicequestore Pietro Caserta, che stanno facendo luce sulla bomba carta posizionata nella notte tra giovedì e venerdì davanti all'ingresso del Comune. Dagli esami dei filmati registrati nel corso degli scontri a San Martino ed i successivi raffronti con quelli sequestrati in Piazza Abbro, sarebbero partite le perquisizioni.

Gli agenti del Commissariato di Polizia avrebbero preso di mira volti noti, personaggi appartenenti alla delinquenza locale. Mani esperte, che avrebbero potuto mettere a segno l'attentato, perché preoccupati della sferzata di legalità promossa dall'Amministrazione comunale (seguita dalle eccellenti operazioni di Polizia contro la criminalità organizzata) o "reclutati" per porre un freno alla vicenda degli abbattimenti delle costruzioni abusive. In tutto sarebbero state perquisite 20 abitazioni. Gli investigatori sarebbero stati attenti soprattutto al materiale custodito in casa e, in particolare, agli abiti ed ai vestiti, forse per rintracciare quelli visti nei filmati di Piazza Abbro. Ovviamente, per non compromettere l'esito delle indagini, gli inquirenti al momento mantengono il più stretto riserbo.

Intanto, in città in queste ore si respira un'aria di preoccupazione. Venerdì sera, dopo la mezzanotte, i residenti di Corso Umberto I, nonché i frequentatori dei bar della zona, sono stati scossi da un rumore sordo, simile ad un boato. In molti hanno pensato ad un altro attentato dinamitardo, ma in realtà, con ogni probabilità, si è trattato dello scoppio di una "cipolla" nella piazzetta di Largo Bonifacio. L'episodio è stato catalogato come il gesto di balordi, escludendo ogni collegamento all'episodio dell'attentato al Municipio. Tuttavia, segnala il clima di tensione in cui vive la città.

A Palazzo di Città, intanto, Gravagnuolo è fermo nelle sue posizioni. Pur consapevole delle conseguenze dolorose relative al piano demolizioni, non torna indietro, anzi. «Rispetto e sto facendo rispettare la legge - ribadisce - Difendo il territorio dall'attacco portato dagli abusivi al paesaggio e dall'intrusione della malavita a Cava». E l'operazione degli abbattimenti dei fabbricati costruiti in zone ad alto rischio è solo l'ultima delle iniziative che sta portando avanti dal suo insediamento, dalla lotta al bullismo ai controlli sul commercio, dal contrasto all'immigrazione clandestina. «Iniziative per combattere tutti i tentativi di penetrazione della malavita in città - avverte - La collaborazione con le Forze dell'ordine è continua e concreta».

Dalla sua c'è la società civile: i messaggi giunti da ogni parte della Regione, dopo il vile atto intimidatorio con la bomba sotto il Comune, testimoniano che il ripristino della legalità e la vittoria dell'istituzione sull'antistato sono avvertite fortemente nelle coscienze degli uomini onesti e democratici. «Sappiamo di dover pagare un prezzo alto alla battaglia intrapresa - dice il sindaco - dall'altro giorno viviamo sotto scorta, ma sappiamo che la città tutta saprà alzarsi in piedi e reagire contro quanti attentano alla sua libertà, alla sua storia ed alla sua tradizione di comunità democratica e civile. Noi non ci fermeremo ed andremo avanti».

Fonte: Il Portico

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