(ANTEPRIMA) E' stato redatto - ma non ancora approvato - il "Piano di rimodulazione e riqualificazione della rete ospedaliera ai sensi del DM 70/2015" della Regione Campania.

Il documento strategico è anche all'esame del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin - e per questo si tratta di una bozza - da rivedere ancora, ma gli indirizzi sono chiari.

Clamorosamente, al punto 8.3, relativamente agli ospedali in zone disagiate, (zone montane, isole, ecc), distanti almeno 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento (o 60 minuti dai presidi di pronto soccorso) per bacini di utenza inferiori agli 80mila abitanti, non figura il Presidio Ospedaliero della Costa d'Amalfi. Soltanto gli ospedali di Capri, Procida e addirittura di Sant'Angelo dei Lombardi, Roccadaspiede e Agropoli.

Essi vengono definiti come "Presidi di accesso in Struttura in Deroga" operanti, cioè, in "particolari esigenze territoriali, orogeografiche, di comunicazione, di ciclicità assistenziale - si legge dal documento - legata a fenomeni turistici, esigenze che esigono comunque una risposta assistenziale in emergenza/urgenza finalizzata ad una presa in carico del paziente".

E poi: "In tale sede viene garantito l'accesso in urgenza/emergenza, l'osservazione, la stabilizzazione, la cura ove compatibile, o il trasferimento secondario ove necessario".

Sembrerebbe restare ancora in bilico la possibilità circa il riconoscimento del Presidio Ospedaliero della Costa d'Amalfi, che tante vite ha già salvato, in zona disagiata.