A un mese esatto dal suo insediamento al comando della Compagnia Carabinieri di Amalfi abbiamo intervistato il Capitano Umberto D'Angelantonio.

Nato a Bologna il 2 febbraio 1989, vissuto ad Argenta, in provincia di Ferrara, nel 2005 accede alla Scuola Navale Militare "Francesco Morosini".

Dal 2008 frequentatore del 191° corso "Fede" dell'Accademia Militare di Modena, terminata con il conseguimento della laurea magistrale in Giurisprudenza. Nel 2014, al termine del percorso formativo, è assegnato all'Ottavo Reggimento Carabinieri "Lazio" con l'incarico di Comandante di Plotone.

Nel 2015 viene trasferito in Puglia al comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Trani e dal 2017 ad oggi ha ricoperto l'incarico di Comandante di una sezione del Nucleo Investigativo di Foggia, zona ad altissima densità criminale dove ha condotto importanti attività investigative (su tutte quelle successive alla strage dell'agosto 2017 in cui si contarono quattro morti).

Capitano, com'è stato passare dall'esperienza nel foggiano, in una delle aree più "calde" del Paese con alto tasso di criminalità, a una zona con tutt'altre caratteristiche in cui si perpetrano altre tipologie di reati?

Sono due realtà differenti, questo è vero, ma come dico sempre noi Carabinieri facciamo tutti lo stesso "mestiere", e abbiamo la stessa missione, a ogni la latitudine. Il passaggio è stato facile, grazie al lavoro di chi mi ha preceduto e a tutta la struttura dell'Arma presente sul territorio.

Ci può dire che ambiente ha trovato sia dal punto di vista lavorativo che territoriale?

Devo dire di aver trovato un ambiente molto stimolante e, come detto, devo ringraziare per il lavoro svolto dal capitano Martina, che è riuscito in questi anni ad avvicinare molto l'Arma ai cittadini della Costiera.

In questo primo mese di comando sono state già diverse le attività svolte con risultati derivanti dal controllo alla viabilità e al contrasto allo spaccio di stupefacenti. Si sente già dentro la dimensione Costiera?

Quando si ha la fortuna di operare in un territorio ricco di motivazioni, e paesaggisticamente fantastico come la Costiera, è facile "inserirsi". L'Arma deve essere al servizio dei cittadini, per i cittadini e con loro. Questa è la nostra ragione d'essere.

Senza svelare nulla quali saranno le attività a cui pensa di poter dedicare maggiore attenzione oltre alle due indicate precedentemente?

Il nostro obiettivo è quello di contrastare la criminalità diffusa, facendo percepire alla popolazione che noi ci siamo e possiamo aiutarli. Quando incontro le persone per strada che mi ringraziano per il nostro lavoro, significa che stiamo lavorando bene.

Quanto conta per lei una corretta informazione delle attività svolte al fine di infondere ulteriore fiducia nell'Arma e sulla presenza dello Stato sul territorio oltre che da deterrente rispetto ad alcuni reati?

L'informazione è importante, perché fa percepire la nostra vicinanza alla gente, anche in merito a fenomeni criminali che alle volte potrebbero essere ritenuti "di minore importanza" e di minor interesse giornalistico.

Allora buon lavoro Capitano.