Tu sei qui: CronacaCasa Trezza, ritorna la magia del Presepe Vivente
Inserito da (admin), martedì 18 dicembre 2007 00:00:00
Anche quest'anno l'Antico Rione Casa Trezza della frazione di S. Anna all'Oliveto diventa "Presepe Vivente" per rappresentare la nascita del Salvatore dell'umanità. L'evento, alla sua 3ª edizione e di rilievo sociale, culturale e religioso, è stato fortemente voluto dalle realtà presenti sul territorio della frazione, che si sono coordinate ne "L'Abbraccio di S. Anna": Parrocchia di S. Anna all'Oliveto, Confraternita di S. Anna all'Oliveto, Comitato Festa in onore di S. Anna, Associazione Iniziative Socio-Culturali S. Anna, Gruppo Trombonieri S. Anna, Gruppo Folcloristico "A Vecchiarella", Gruppo "Rinnovamento nello Spirito", Comitato Festa S. Rosa, Associazione Bocciofila "Amici Congrega S. Anna", Associazione Culturale-Equestre-Ricreativa "Gli Amici del Cavallo". Tutti insieme, in un unico abbraccio.
Grande sinergia e collaborazione, animati da fede sincera ed accomunati da spirito di passione, alla riscoperta del fascino del Natale, attraverso la sua più autentica e bella rappresentazione: il Presepe. 5 le rappresentazioni, programmate, dalle ore 18 alle ore 22, nei giorni 26-29-30 dicembre e 5-6 gennaio. Il Presepe è strutturato in due parti: religiosa e napoletana. Varie e commoventi le scene: l'Annunciazione a Maria dell'Angelo Gabriele, la visita di Maria ad Elisabetta, la proclamazione dell'Editto di Cesare Ottaviano Augusto, il viaggio di Giuseppe e Maria da Nazareth a Betlemme e la ricerca vana di un alloggio, il Re Erode che incontra i Re Magi. Particolare e caratteristico lo scenario naturale che accoglie il Presepe Napoletano.
Al Rione Casa Trezza, animato da antiche botteghe, si incontrano artigiani, uomini e donne, piccoli e grandi, ognuno intento nel suo lavoro: ci sono il falegname, il fabbro, il vasaio, il maestro ramaio, il ciabattino, il macinafarri, il macellaio, il fruttivendolo, il cantiniere, il fornaio, c'è chi raccoglie il fieno, chi intreccia ceste e cestini, donne che lavorano la lana, che filano lo spago, che spigano, che preparano formaggi, che sono occupate in mille faccende domestiche. Non mancano pastori e pastorelli che allevano capre, pecore, maialini, conigli, oche ed altri animali da cortile. Vicoli e vicoletti, arcate, locali seminterrati, aie, un'antichissima cantina dove l'uva diventa vino, un caratteristico forno dal quale fuoriesce un profumo intenso di pane appena cotto, una locanda che prepara squisite zeppole e tanto altro ancora.
Ma soprattutto la scena della Natività desta una commozione forte: intenerisce il cuore vedere rappresentato il Figlio di Dio, nato nella povertà più assoluta, al freddo e circondato da piccoli angeli, che gioisce e sorride a chi lo visita. E' l'Amore grande che Dio ha per noi che si è manifestato attraverso un Bambino, Gesù Cristo, Suo Figlio e Nostro Salvatore, venuto a riscaldare i nostri cuori spesso stanchi ed infreddoliti, ad annunciarci la gioia, la vera gioia, quella di essere Figli di Dio.
Fonte: Il Portico
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