Tu sei qui: CronacaCaserta, vini contraffatti venduti a ristoranti e negozi compiacenti: sequestrati 35mila litri
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 24 gennaio 2025 07:57:13
I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, hanno portato a termine, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, una mirata attività investigativa in materia di contrasto alla contraffazione e sofisticazione nel settore vitivinicolo, avviate nei primi mesi dell'anno 2024, nei confronti di una azienda vinicola che era gestita senza alcuna autorizzazione amministrativa e priva di requisiti igienico sanitari da un cittadino residente nella provincia di Napoli, nei cui confronti veniva eseguito sequestro di circa 35.000 litri di vino recanti indicazione "Indicazione Geografica Tipica" di palese dubbia regolarità, pronti per essere collocati sul mercato.
Le attività investigative venivano avviate nel febbraio del 2024 dai Militari del Nucleo Mobile in forza alla dipendente Tenenza di Sessa Aurunca, che individuavano la citata azienda vinicola, occultata in una campagna di Sessa Aurunca (CE), gestita in forma del tutto anonima in locali fatiscenti.
Tra le attrezzature utilizzate per la produzione, lo stoccaggio e l'imbottigliamento del vino, risultate insudiciate e contaminati da polvere sono state rinvenute etichette, documenti di trasporto/accompagnamento e materiale per il confezionamento, per la commercializzazione di prodotto vinicolo recante indicazioni sulla qualità e le modalità di imbottigliamento non rispondenti a quelle dichiarate e idonee a trarre in errore l'acquirente.
Controlli di riscontro sulla capacità produttiva dei vigneti, svolti con l'ausilio di personale specializzato, hanno confermato la contraffazione del vino per palese inosservanza del disciplinare di produzione di indicazione geografica tipica e le violazioni perpetrate a danno dei consumatori tratti in inganno dalle false informazioni riportate sulle etichette. Denunciato il titolare della cantina, per frode in commercio e contraffazione di prodotti agroalimentari con indicazione geografica tipica, che commercializzava il prodotto di scarsa qualità attraverso esercenti compiacenti e ristoratori per giungere al consumatore finale privo di requisiti ed a un prezzo molto più alto.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l'odierno indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare reale è stata adottata all'esito di un contraddittorio limitato a tale fase procedimentale e che il Giudice della fase processuale potrà anche valutare l'assenza di ogni forma di responsabilità in capo all'indagato.
Fonte: Positano Notizie
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