di Livio Trapanese

Nel primo pomeriggio di lunedì scorso, nelle palazzine popolari di via Luigi Ferrara, note per essere le "case colorate", è giunta un'auto civetta della Polizia di Stato che si è fermata dinanzi al portone d'ingresso della scala D.

Gli agenti sono saliti al terzo piano, dove dimorava Mario Bisogno, noto alla città ed alle cronache giudiziarie per le sue passate vicende legali, che l'hanno visto coinvolto, negli anni ottanta, in molteplici reati contro il patrimonio, la persona e lo Stato, tanto da dover scontare l'ergastolo presso il carcere di Parma, ma a causa dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, fruiva degli arresti domiciliari presso la sua residenza di Cava de' Tirreni.

Dopo pochi istanti giungeva sul posto anche un'autoambulanza del 118, ma per quanto è stato dato sapere non era accaduto nulla di grave, eccezione fatta che il Bisogno, affetto da plurime patologie, ostentando il suo grave stato di salute, poneva in evidenza la necessità, prima d'essere tradotto fuori dalla sua abitazione, d'essere sottoposto a controlli clinici; cosa che è stata eseguita.

Accompagnato Mario Bisogno presso l'Ospedale Santa Maria Incoronata dell'Olmo, ad esito degli accertamenti medici e di laboratorio, i sanitari hanno refertato la sua buona condizione di salute, tanto da consentirgli d'essere trasferito ove ritenuto necessario; di qui la traduzione al carcere, per quanto si è potuto apprendere, di Fuorni-Salerno; salvo ulteriori disposizioni del Tribunale interessato alla vicenda, che dovrebbe essere quello di Bologna.