Tu sei qui: CronacaCava de’ Tirreni: violata la memoria di Mamma Lucia
Inserito da (Redazione), martedì 3 gennaio 2017 15:01:51
di Livio Trapanese
Stamane, martedì 3 gennaio 2017, il Tenore cavese Giovanni Pisapia, nipote della mia dimenticata e tanto amata "Mamma Lucia", al secolo Lucia Pisapia, "maritata" Apicella (cava de' Tirreni: 18 novembre 1887 - 27 agosto 1982) si è portato presso il Palazzo di Città di Cava de' Tirreni per esternare una intimo risentimento.
Non essendo giornata che consente l'accesso al pubblico, il Tenore Pisapia è stato ricevuto dal preposto all'ingresso, l'attento Domenico (Mimmo) Della Rocca, al quale, presente anche chi scrive, il Maitre d'Hotel Luciano Apicella e Domenico (Mimmo) Lamberti (già Assistente della Polizia Locale), mostrando una tavola di plexiglass, ha raccontato che tutti i giorni si reca dinanzi al "monumentino" dedicato alla zia, Mamma Lucia, che com'è noto è posizionato sulla sinistra del Sagrato della seicentesca Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo e delle Anime del Purgatorio, nota per essere la Chiesa del Purgatorio, per recitare le orazioni. Sabato 31 dicembre 2016, verso le 13,30, portatosi presso il monumentino, ho trovato a terra la tavoletta di plexiglass sulla quale è sintetizzata l'illustrazione dell'opera marmorea, realizzata nel 2006 dallo scultore Ugo Marano. La tavoletta che vi mostro, ha proseguito il Tenore Pisapia, è stata rimossa dalla parete che l'ha avuta affissa per dieci anni. Quella mattina, ha continuato il Tenore, il sagrato era colmo di giovani e sul "sarcofago" erano sedute due ragazze e due ragazzi che, con bicchieri di vetro in mano, bevevano tranquillamente una bevanda; sebbene le serene rimostranze, volte a segnalare che non erano seduti su una panchina, ma sua una testimonianza marmorea di una persona che ha speso parte della sua "vita da Santa" per tanti figli di mamma morti in guerra, maggiormente tedeschi, i giovani non hanno neanche fatto cenno d'alzarsi. Col cuore avvolto dall'amarezza, ha concluso il Tenore Pisapia, nell'allontanarsi, ha raccolto la tavoletta che consegnandola al Palazzo di Città, spera nella civica Amministrazione perché la faccia ricollocare d'ove era, anche se risulta spezzata in un angolo!
Pari amarezza esprimiamo anche noi e tutto ciò perché? Perché nonostante le ripetute richieste avanzate dai Priori dell'Arciconfraternita che si sono succeduti nel tempo (fra cui i germani Attilio e Alfonso Trapanese e il pro-tempore Francesco Di Salvio) alla civica Amministrazione ed alla Soprintendenza di poter chiudere l'accesso al sagrato o quantomeno recintare il "monumentino", da noi non valutato tale, perché non esprime l'opera svolta da Mamma Lucia, i richiedenti hanno sempre ricevuto risposte negative.
Fonte: Il Portico
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