Era il 12 aprile 2016 quando, a seguito di una banale lite di vicinato, Giuseppe Milite uccise a colpi di pistola il suo vicino, Carmine Mosca, 88enne. Sono trascorsi più di due anni da quell'episodio, verificatosi a Santa Lucia, frazione di Cava de' Tirreni, ed ora i giudici della Corte d'Appello hanno confermato la condanna di primo grado, a 14 anni di reclusione, con l'accusa di omicidio volontario per Milite, 84enne.

Come riporta salernotoday, Milite, che quel giorno era in casa a Santa Lucia, era uscito dalla sua abitazione perché infastidito dal rumore del tosaerba utilizzato da Mosca. A far andare su tutte le furie l'84enne, però, fu la scoperta che Mosca stava tagliando, molto probabilmente per errore, anche l'erba del suo giardino. A questo punto, Milite rientrò in casa e ne uscì con una pistola calibro 7,65 che utilizzò per colpire il vicino. La vittima, colpita da un colpo, fu soccorsa e trasferita al Santa Maria Incoronata dell'Olmo, dove morì dopo venti giorni di coma.