Tu sei qui: CronacaCavesi in esilio, ‘Polis' sollecita il rientro
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 16 luglio 2003 00:00:00
L'associazione socio-politica "Polis", coordinata da Enzo Gallo, sottolinea la necessità di promuovere tutte le iniziative utili per far sì che la quasi totalità dei cavesi che sono stati costretti a trasferirsi nei centri limitrofi possano, se lo vogliono, essere messi in condizione di rientrare nella propria città. «Abbiamo proposto - spiega l'avvocato Francesco Lupi, vice coordinatore di "Polis" - che l'Amministrazione comunale si faccia carico di un'azione massiccia finalizzata a calmierare i prezzi e, quindi, individui delle aree da recuperare, nelle quali, tramite appalti-concorso, creare abitazioni da mettere a disposizione dei cavesi, oggi costretti a risiedere altrove, a prezzi che siano loro accessibili. La risposta additata da Messina a tale proposta è stata che, vigendo il P.U.T. e, quindi, l'attuale Piano regolatore, non è possibile attuarla. In effetti, il vigente Piano regolatore non consente molti margini e, in pratica, esclude che a Cava si possano costruire nuove abitazioni. Tuttavia, esistono delle possibilità di operare nonostante le vigenti norme». Da qui parte l'avv. Lupi per illustrare la progettualità dell'associazione: «Ci riferiamo al recupero del patrimonio edilizio esistente, che in alcune zone di Cava è in stato di avvilente degrado. Esistono, infatti, numerosi immobili ed addirittura interi quartieri all'interno dei quali si potrebbe intervenire per recuperare spazi da utilizzare per fini abitativi. L'Amministrazione, quindi, potrebbe avviare un'indagine attraverso la quale verificare l'effettiva utilizzazione degli immobili che si trovano sul suo territorio, per individuare successivamente i proprietari di quelli che risulteranno totalmente inutilizzati e, quindi, tentare di coinvolgerli in un progetto che, con la collaborazione delle imprese private, possa consentire il recupero e l'utilizzazione degli immobili stessi, controllandone anche il prezzo di vendita. Altra attività che l'Amministrazione comunale avrebbe l'obbligo di avviare è quella di una verifica del Piano regolatore, al fine di promuovere modifiche allo stesso e, se necessario, anche al P.U.T. La responsabilità che hanno avuto le Amministrazioni che si sono succedute dal 1985 fino all'approvazione del nuovo Piano regolatore è stata quella di aver speso tutte le proprie energie nel tentativo di far escludere il territorio di Cava dal P.U.T., con la conseguenza di aver bloccato, per moltissimi anni, ogni attività edilizia. Forse sarebbe stato più produttivo - conclude il noto civilista metelliano - avviare immediatamente la procedura per l'adeguamento del P.R.G. al P.U.T., accompagnandola ad un'azione tendente ad ottenere sostanziali modifiche allo stesso. A maggior ragione, oggi, a 18 anni dalla sua adozione, sarebbe opportuno avviare un'attività di verifica del P.U.T. relativamente al territorio di Cava de' Tirreni, al fine di valutare concretamente la possibilità di proporre modifiche che, sia pure in tempi non rapidissimi, possano consentire una maggiore libertà di azione nel campo del corretto utilizzo del territorio. L'alternativa è costituita dal sempre più ampio ed incontrollato, nonostante tutti gli sforzi, ricorso all'abusivismo edilizio, che, come tutti possono constatare, ha urbanizzato selvaggiamente intere colline che circondano la nostra vallata».
Fonte: Il Portico
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