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Commercio elettronico, fondi per 7mila Pmi

Inserito da Il Denaro (admin), martedì 13 agosto 2002 00:00:00

Grazie ai fondi stanziati dalla legge 388/00, ben 7.027 imprese, riunite in 179 consorzi ed associazioni, possono realizzare portali per lo sviluppo del commercio elettronico. I contributi, pari a 70,3 milioni di euro, sono messi a disposizione dal Ministero delle Attività produttive. Le graduatorie comprendono esclusivamente consorzi ed associazioni di imprese: il bando (che si è chiuso lo scorso 31 marzo) prevedeva, infatti, che il progetto di sviluppo dell'e-commerce fosse presentato da almeno 20 imprese (5 nel caso di imprese dei settori calzaturiero, abbigliamento e tessile) associate o consorziate. Le agevolazioni coprono fino al 60 per cento dei costi previsti dal progetto e consentiranno l'attivazione di investimenti per circa 138 milioni di euro. I fondi disponibili sono stati sufficienti a finanziare tutte le domande che hanno superato l'istruttoria formale. 28 le iniziative complessivamente bocciate.

Tessile e calzaturiero

La misura agevolativa, varata dall'articolo 103 della Finanziaria per il 2001, prevede un intervento finanziario complessivo fino al 2003 di 170 milioni di euro. Di questi, 124 sono attribuiti sotto forma di crediti d'imposta e destinati alle piccole e medie imprese in generale, mentre una quota di contributi in conto capitale di 46 milioni di euro è riservata alle aziende dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero. A questi tre comparti appartengono 44 delle iniziative finanziate, che coinvolgono complessivamente 792 aziende e che prevedono contributi per 16,9 milioni di euro ed investimenti per 29,1 milioni di euro. Agli altri settori fanno riferimento 135 progetti, che interessano 6.235 imprese e che prevedono crediti d'imposta per 53,4 milioni di euro ed investimenti da attivare per 108,8 milioni di euro. Le graduatorie pubblicate dal Ministero delle Attività produttive indicano, al momento, solo l'importo dell'agevolazione concessa al consorzio o all'associazione di imprese. Con un successivo provvedimento, il dicastero guidato da Antonio Marzano comunicherà a ciascuna singola azienda l'esatto ammontare del credito d'imposta ad essa spettante. Sempre restando nel campo degli incentivi per l'adeguamento alle nuove tecnologie informatiche e telematiche, per un bando che si chiude un altro è in arrivo.

Al via un'altra opportunità

E' di prossima attivazione, infatti, il fondo per l'informatizzazione delle piccole e medie imprese commerciali, che prevede un contributo massimo di 1.050 euro per l'acquisto di ogni apparecchio informatico. Il finanziamento potrà essere richiesto dalle piccole e medie imprese classificate come «commerciali» ai sensi del decreto legislativo n. 114/98, vale a dire:

- le piccole e medie imprese esercenti attività di commercio all'ingrosso (nella forma di commercio interno, importazione o esportazione);

- le piccole e medie imprese esercenti attività di commercio al dettaglio su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale;

- gli esercizi di vicinato, ovvero quelli aventi superficie di vendita non superiore a 150 metri quadri nei Comuni con popolazione residente inferiore a 10mila abitanti ed a 250 metri quadri nei Comuni con popolazione residente superiore a 10mila abitanti;

- medie strutture di vendita, ovvero esercizi aventi superficie superiore ai limiti di cui al punto «d» e fino a 1.500 metri quadri nei Comuni con popolazione residente inferiore a 10mila abitanti ed a 2.500 metri quadri nei Comuni con popolazione residente superiore a 10mila abitanti;

- altre forme speciali di vendita al dettaglio (per esempio, la vendita per corrispondenza o tramite televisione o altri sistemi di comunicazione).

Rientrano fra i destinatari degli incentivi anche i punti vendita esclusivi di quotidiani e periodici ed i punti vendita non esclusivi (ovvero quelli che, in aggiunta ad altre merci, sono autorizzati alla vendita di quotidiani ovvero periodici). Sono escluse, invece, le rivendite di carburanti e oli minerali, generi di monopolio, farmacie, produttori agricoli, associazioni dei produttori ortofrutticoli ed artigiani iscritti all'albo di cui alla legge n. 443/85 per la vendita dei beni di propria produzione, pescatori e loro cooperative. Il finanziamento previsto è pari al 40 per cento del costo ammissibile dei beni, copre gli acquisti diretti e quelli effettuati mediante vendita con riserva e leasing. I beni acquistati devono essere di nuova fabbricazione ed installati e localizzati nell'unità indicata nella domanda di finanziamento, almeno per i tre anni successivi alla data di concessione del finanziamento. Sono inclusi nelle agevolazioni i costi di acquisto al netto di Iva, trasporto ed imballaggio di apparecchi innovativi. I beni acquistati con i contributi dovranno, inoltre, essere iscritti tra le immobilizzazioni di bilancio dell'impresa, eccetto che per i beni acquistati in locazione finanziaria. La domanda per la richiesta delle agevolazioni, che non coprono le spese antecedenti alla data della richiesta, deve essere presentata a mezzo raccomandata alla Camera di Commercio della provincia in cui è ubicata la sede legale dell'impresa richiedente, utilizzando la modulistica standard approvata con decreto del Ministero.

Fonte: Il Portico

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