Dal 2 luglio partono i saldi di fine stagione, ma se i consumatori festeggiano, critiche arrivano dal presidente della Confesercenti, Aldo Trezza. Va avanti, intanto, il progetto dell'assessore Enzo Servalli della costituzione del centro commerciale naturale nel borgo storico della città. «Oramai non si possono più chiamare - osserva Trezza - saldi di fine stagione. Con le continue anticipazioni si è arrivati anche a pochi giorni dall'entrata ufficiale dell'estate, i commercianti dovrebbero già mettere in vendita i capi di fine collezione. Siamo palesemente fuori da ogni logica temporale e di vendita».

Saldi uguale affari. Ma è proprio così? «A questo punto credo che si sia perso lo spirito dei saldi - spiega Trezza - che dovevano essere l'opportunità dei commercianti di vendere i residui di magazzini e per i consumatori di acquistare a buon prezzo capi di collezioni oramai fuori stagione. Ho seri dubbi che tutto questo sia ancora possibile». Sempre le stesse regole e raccomandazioni: esporre chiaramente l'indicazione dei saldi, il prezzo precedente, quello in saldi e la percentuale di sconto, diffidare delle percentuali stratosferiche. Ma chi garantisce il vero prezzo di partenza? «Alla fine - afferma Anna Senatore - per noi consumatori è sempre un terno a lotto. Crediamo di aver fatto un affare, ma non sempre è così».

Intanto, va delineandosi il progetto per far diventare il corso porticato e le sue traverse un vero e proprio centro commerciale organizzato per concorrere alle sfide del mercato. Il primo passo: un logo. «Giovedì prossimo lo presenteremo alle associazioni di categoria - annuncia l'assessore al Commercio, Enzo Servalli - per avere un loro parere, nello spirito della concertazione che questo Assessorato vuole sempre perseguire. Nel frattempo, abbiamo inoltrato alla Regione il progetto per il finanziamento».