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Tu sei qui: CronacaComune di Pagani, favori al clan camorristico Fezza-De Vivo: 8 arresti all’alba

Cronaca

A Pagani e nelle aree limitrofe, otto individui sono stati arrestati in un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno.

Comune di Pagani, favori al clan camorristico Fezza-De Vivo: 8 arresti all’alba

Tra i coinvolti, un imprenditore già condannato per associazione mafiosa, sospettato di infiltrazioni nella pubblica amministrazione tramite la cooperativa PE.DE.MA.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 8 novembre 2024 11:38:19

Alle prime ore del giorno, gli ufficiali della Polizia Giudiziaria del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare per otto indagati, tre dei quali sono stati condotti in carcere mentre altri cinque sono stati posti agli arresti domiciliari. L'operazione, condotta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, rappresenta un nuovo e significativo capitolo nella lotta contro la criminalità organizzata nella zona di Pagani e nelle aree limitrofe.

Le accuse mosse agli indagati riguardano reati di condizionamento elettorale, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale. Tali condotte, secondo gli inquirenti, erano finalizzate a sostenere il programma criminale del clan Fezza-De Vivo, da anni attivo nella zona.

Al centro dell'inchiesta vi è un imprenditore già condannato per associazione mafiosa, che avrebbe usato la cooperativa PE.DE.MA. per infiltrarsi nel tessuto economico e amministrativo della zona. Secondo l'ipotesi accusatoria, Marrazzo avrebbe sfruttato la cooperativa per ottenere in modo illecito appalti e concessioni pubbliche, inclusi servizi di gestione del cimitero locale e di pulizia delle strade. La cooperativa sarebbe stata utilizzata anche per l'assegnazione di contratti di sanificazione durante la pandemia Covid-19, con sospette irregolarità negli appalti pubblici.

In cambio, egli avrebbe promesso appoggi elettorali ai candidati della coalizione, contribuendo così a consolidare il controllo del clan sulle dinamiche politiche e amministrative di Pagani.

Fonte: Il Vescovado

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