Tu sei qui: CronacaCooperazione con la Serbia: stanziati 620 miliardi
Inserito da Il Denaro (admin), mercoledì 2 gennaio 2002 00:00:00
Opportunità di cooperazione internazionale con la Serbia per le aziende italiane. A partire dal 2002, infatti, le aziende nazionali che intendono investire nell'area dei Balcani potranno usufruire di contributi per la somma complessiva di circa 620 miliardi di lire. I primi 300 miliardi sono stati stanziati dai Ministeri degli Affari esteri, delle Attività Produttive e dell'Economia. Una seconda tranche di circa 320 miliardi di lire è stata sbloccata, invece, da Adolfo Urso, viceministro delle Attività Produttive con delega al Commercio con l'estero, a sostegno delle attività di ricostruzione avviate nei Balcani attraverso la legge n. 84 del 2001. Ma vediamo più in dettaglio la ripartizione delle cifre stanziate. Accanto ai 20 miliardi di lire messi a disposizione attraverso il fondo di rotazione della Simest, a favore delle piccole e medie imprese italiane che punteranno a creare joint venture con partner jugoslavi, Urso ha annunciato uno stanziamento di 63 miliardi di lire varato dal Ministero dell'Economia. La somma è prevista da due trust fund depositati presso la Banca mondiale per 40 miliardi di lire e presso la Bers per altri 20 miliardi, più i rimanenti tre, finanziati direttamente da via XX Settembre. A questa cifra bisogna aggiungere, poi, 40 miliardi di lire previsti dalla misura di sostegno all'emergenza energetica 2001 in Serbia. Tutti questi fondi si affiancano ad un pacchetto già disponibile di aiuti finanziari, così distribuito:
- 120 miliardi di lire rientrano nel piano ordinario di finanziamenti dedicati allo sviluppo della cooperazione internazionale: di questi, 50 sono a fondo perduto e 70 sono sotto forma di crediti di aiuto;
- 25,1 miliardi di lire sono destinati all'acquisto di beni e servizi di derivazione italiana per i settori agricoltura, salute, educazione, energia ed ambiente;
- 18 miliardi di lire fanno parte del pacchetto di emergenza per la cooperazione allo sviluppo;
- 10 miliardi di lire sono stati destinati al cofinanziamento di progetti volti a favorire l'avvio della cosiddetta «cooperazione decentrata»;
- altri 5 miliardi di lire saranno resi disponibili dalla Simest, che tra l'altro presto aprirà un proprio ufficio a Belgrado.
Tutto questo si unirà all'attività di privatizzazione che la Jugoslavia avvierà nel corso del 2002 e che interesserà il sistema creditizio, la siderurgia, l'energia, i trasporti ferroviari ed il settore petrolchimico.
Fonte: Il Portico
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