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Cronaca

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Coronavirus, multe salate per i furbetti dell’autocertificazione e sanzioni penali per non rispetta quarantena

La salute, nostra e di tutti, è il valore prioritario e irrinunciabile per la Costituzione. Ne deriva che in tempi di pandemia le pene per chi viola le regole restrittive contro la diffusione del contagio da Covid-19 sono severe e non ammettono attenuanti

Inserito da (Maria Abate), lunedì 15 marzo 2021 09:01:08

L'articolo 32 della Costituzione Italiana recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".

La salute, nostra e di tutti, è il valore prioritario e irrinunciabile per la Costituzione. Ne deriva che in tempi di pandemia le pene per chi viola le regole restrittive contro la diffusione del contagio da Covid-19 sono severe e non ammettono attenuanti.

Fino al 6 aprile 2021 sull'intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome.

Ci si può spostare oltre i confini regionali, con autocertificazione, per comprovate esigenze lavorative, o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

In caso di violazione dei divieti di spostamento previsti dal Dpcm - specifica il Decreto legge 13 marzo 2021 - si applica la sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro prevista dall'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19.

Chi, per sottrarsi al divieto, dichiara il falso nell'autocertificazione, integra il reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale: la pena va da uno a sei anni di reclusione. È previsto l'arresto facoltativo in flagranza e la procedibilità è d'ufficio.

Sono pubblici ufficiali, oltre alle forze di polizia e armate anche i vigili del fuoco e urbani, i magistrati nell'esercizio delle loro funzioni, i notai ma anche i medici ospedalieri. Tutti loro hanno l'obbligo di denunciare i reati procedibili d'ufficio di cui vengano a conoscenza. Se non lo fanno rischiano l'imputazione per il reato di omessa denuncia, punito dall'articolo 361 del Codice penale.

Nell'ultimo Dpcm si legge: «I soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante».

Ma cosa rischia chi sospetta di avere il coronavirus e non si mette in quarantena? Oltre all'imputazione per violazione dei provvedimenti dell'autorità, un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie. Mentre, la violazione intenzionale del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte a quarantena perché risultate positive al virus è punita con la pena di cui all'articolo 452, primo comma, n. 2, del codice penale (reclusione da uno a cinque anni).

Nello specifico, se l'individuo in questione dovesse infettare persone anziane o comunque soggetti a rischio causandone la morte, l'imputazione potrebbe trasformarsi in omicidio doloso pena la reclusione non inferiore a 21 anni. Infatti in questo modo si accetta il rischio di contagiare altre persone, causandone lesioni o, nei casi più gravi, la morte. La condotta è punita a titolo di dolo eventuale.

La stessa pena si applica a chi ha avuto contatti con persone positive al coronavirus e continua ad avere rapporti sociali o a lavorare con altre persone senza prendere precauzioni o avvisarle. Non avvertire amici e conoscenti con i quali si hanno avuto contatti negli ultimi giorni, causando il rischio concreto che contagino altre persone, potrebbe costare la stessa imputazione a titolo di dolo eventuale o quantomeno di colpa cosciente.

Fonte: Occhi su Salerno

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