Tu sei qui: CronacaCovid, in Costa d'Amalfi alto rischio contagi nella Settimana Santa: Sindaci chiedono collaborazione alla Chiesa
Inserito da (redazionelda), domenica 21 marzo 2021 19:04:06
Con una nota trasmessa all'arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni, mons. Orazio Soricelli e per conoscenza ai parroci del territorio, il delegato alla Sanità della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, Andrea Reale, chiede un nuovo innalzamento dell'allerta e collaborazione nella lotta alla diffusione del virus Sars-Cov-2. La partecipazione dei fedeli ai riti della settimana Santa preoccupa, infatti, i primi cittadini della Costiera, primi tutori della salute pubblica.
IL CUORE DEL MESSAGGIO
"Con l'avvicinarsi della Pasqua, ricca di tradizioni popolari, oltre che centro della vita liturgica, ci sentiamo in dovere di sottoporle alcune raccomandazioni, che nella piena libertà vorrà accogliere e condividere con i Parroci, che come noi Sindaci sono in prima linea in trincea, in questa guerra contro il nemico invisibile. - scrive Reale -. Ovviamente, si ribadiscono le indicazioni contenute nel protocollo sottoscritto tra Governo e Conferenza Episcopale Italiana il 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, e nuovamente inserito in allegato all'ultimo DPCM del 02.03.2021, e gli Orientamenti della Settimana Santa del 24.02.202: evitare assembramenti sia in entrata e in uscita nei luoghi di culto che nei locali ad essi annessi, rispettare il distanziamento e non superare le capienze dei luoghi, mantenere l'uso corretto della mascherina, non consentire l'accesso a fedeli che possano avere sintomi influenzali o a chi è stato in contatto con un positivo, rendere disponibili in più punti l'igienizzante per le mani, oltre a favorire il ricambio d'aria degli ambienti e una frequente igienizzazione di luoghi ed oggetti. In aggiunta, ci permettiamo di suggerire:
- di evitare di promuovere iniziative (sebbene lodevoli e più volte sostenute dalle Amministrazioni) di carattere devozionale popolare che possano incentivare un flusso difficilmente gestibile di fedeli, come ad esempio il coinvolgimento e la presenza dei battenti/flagellanti;
- di limitare (se non proprio omettere) la presenza del coro (che già in alcuni paesi potrebbe essere stata la causa di accensione di focolai), prevedendo solo pochi elementi (massimo tre) che possano assicurare la dignità della celebrazione e, comunque, opportunamente, distanziati e con mascherina;
- di privilegiare come luoghi di culto quelli più ampi, cercando di evitare in questo periodo chiese più piccole. In ultimo, ci sentiamo in dovere di lodare i Parroci che si sono attivati in modo entusiastico per entrare nelle famiglie attraverso le moderne tecnologie, attivando dirette streaming che hanno fatto sentire i fedeli meno distanti e meno soli, in particolari i deboli, i fragili e gli anziani che attraverso internet hanno potuto partecipare alle funzioni religiose trasmesse dalle "loro" chiese. Anche questa enorme potenzialità potrà venirci incontro per gestire le oggettive difficoltà di contenimento degli afflussi e per far rivivere le millenarie tradizioni che puntellano questo periodo, eventualmente riproponendo immagini degli anni passati. Mentre la campagna vaccinale, sebbene con diverse problematiche, sta andando avanti, non possiamo permetterci di avere nuove impennate di contagi. Significherebbe vanificare mesi di intenso e silenzioso lavoro, fatto da più parti. Penso al personale sanitario, ai volontari della Protezione civile, alle forze dell'ordine, e a quanti in questo momento sono segnati anche dalla crisi economica. Ci affidiamo al Suo cuore di padre per accogliere queste poche righe a lei indirizzate, unitamente ai parroci delle nostre Comunità".
Fonte: Il Vescovado
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