Tu sei qui: CronacaDa "reginetta della movida" a città deserta: Cava ai tempi del Coronavirus
Inserito da (redazioneip), lunedì 13 aprile 2020 10:27:38
Una Cava de' Tirreni deserta e silenziosa. E' così che appare la città metelliana ai tempi del Coronavirus. E pensare che solo pochi mesi fa il Borgo Grande appariva popolato di persone, pronte a trascorrere un weekend all'insegna del relax e del divertimento.
Ma oggi il cuore pulsante della movida cavese è avvolto da un silenzio assordante, reso ancora più innaturale dal fatto di essere nelle vacanze pasquali. Nessun passante, locali tutti rigorosamente chiusi e una sensazione stranissima quasi come se fossimo in un’altra epoca.
Sono trascorsi solo alcune settimane dallo stop forzato alla movida e dal cambio radicale delle nostre abitudini, eppure sembra passato tantissimo tempo da quando Cava era considerata la "reginetta della movida". O da quando il Borgo Grande veniva preso d’assalto dai ragazzi fino a tarda sera per bere un drink in compagnia. Senza dimenticare i paradossi del nostro centro storico, con le polemiche fra residenti e commercianti sugli orari di chiusura e sulla gestione del rumore fuori dai locali. All'improvviso tutto questo sembra solo un ricordo.
Cava, nei giorni di Pasqua 2020, ha quasi un’ambientazione lunare. E lascia trasparire questo senso d'angoscia che, fino a qualche mese fa, non gli apparteneva. L'unica traccia della presenza umana sono gli agenti della Polizia Locale, pronti a scoraggiare possibili assembramenti, specie per gli improvvidi che cercano di uscire nonostante i divieti.
«Cosa sarebbero stati il sabato e la domenica di Pasqua senza il Coronavirus. - scrive sui social il sindaco Servalli - Era bellissimo vedere il nostro Borgo Grande pieno di vita. Ho fatto un giro ed ho incontrato i nostri bravissimi agenti della Polizia Locale. Loro ci sono sempre ed io li abbraccio e li ringrazio. Risorgeremo. Sono sicuro».
E allora non ci resta altro che sperare che l’emergenza finisca al più presto e che la città possa tornare a riempirsi di quel rumore che fa tanto normalità.
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Fonte: Il Portico
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