Tu sei qui: CronacaDecreto "antiruspe", audizione a Roma
Inserito da Ufficio Stampa Città di Cava de'Tirreni (admin), giovedì 13 maggio 2010 00:00:00
La delegazione dell’Amministrazione comunale metelliana, composta dal vicesindaco Luigi Napoli, dall’assessore Vincenzo Lamberti e dal consigliere comunale incaricato alla Casa, Matteo Monetta, è stata ricevuta ieri a Roma dalla 13ª Commissione Permanente del Senato “Territorio, Ambiente, Beni ambientali”, presieduta dal sen. Antonio D’Alì, insieme a tutti i sindaci dei Comuni della Campania interessati al D.L. cosiddetto “antiruspe”. L’audizione si è resa necessaria per “premere” su alcune modifiche sostanziali al D.L., che ha lasciato nella sua prima stesura molte questioni aperte sul tappeto. Questioni urbanistiche e questioni sociali che si intersecano.
I rappresentanti dei territori interessati dal fenomeno hanno esposto le loro preoccupazioni e le loro proposte migliorative al testo. Ed i senatori componenti della Commissione hanno convenuto che occorre intervenire sul piano politico per trovare una soluzione che mitighi un’emergenza dai caratteri di vera e propria piaga “sociale”.
Tra i sindaci presenti il sen. Luigi Bobbio, primo cittadino di Castellammare di Stabia, che ha rimarcato la necessità di una presa di posizione politica sull’intera materia. Che è una questione sociale. E di qui l’accento sulla condonabilità degli abusi limitati alle prime abitazioni. L’abuso si è diffuso proprio in assenza di strumenti urbanistici idonei ed in mancanza di un governo del territorio efficiente. Quindi c’è ipocrisia nel parlare di sanatorie morali o moralizzanti. Si tratta di 70mila casi in tutta la Campania e, in mancanza di una diffusa responsabilità del sistema delle autonomie e parlando di federalismo fiscale, si pone anche il problema del patrimonio immobiliare pubblico. Pertanto, c’è necessità anche di decreti attuativi che regolino le destinazioni e gli usi di quegli immobili acquisiti al patrimonio pubblico.
La necessità della politica di intervenire sull’intera materia è stata anche ribadita dal sen. Nespoli, che ha posto il dito nella piaga, domandandosi dove dovrebbero essere trovate le risorse per provvedere a tutti gli abbattimenti paventati. Il “j’accuse” sul vecchio sistema di controllo del territorio campano è stato completato dal sen. Orsi: «Chi fino ad oggi ha costruito pentole determinando una delegislazione di fatto oggi ci consenta di fabbricare i coperchi, ponendo, naturalmente, un punto fermo».
Unanimi sindaci, senatori e rappresentanti dei territori, che hanno deciso di modificare il D.L. nel segno della responsabilità. «Ma abbiamo anche convenuto - conclude il vicesindaco Napoli - che qualsiasi piccolo, nuovo pilastro eretto sui nostri territori all’indomani di quel paletto messo dallo stesso Decreto Legge non potrà restare in piedi, perché non più tollerabile».
Fonte: Il Portico
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