Tu sei qui: CronacaDelianuova, nuovo teste contro gli ultrà
Inserito da (admin), venerdì 18 marzo 2005 00:00:00
Avendo organizzato il piano del servizio d'ordine per la gara con la Cavese, il dirigente del Commissariato di Polizia di Gioia Tauro potrebbe riconoscere molti volti degli ultrà biancoblu. Il prossimo 6 aprile dovrà riferire in un'aula di Tribunale su quanto accadde quella terribile domenica, il 3 novembre 2002. Ricomincia dalla deposizione del commissario calabrese il processo che vede coinvolti a diverso titolo, ed in diversi tronconi del procedimento, una quindicina di tifosi aquilotti, per gli scontri scoppiati dopo la partita Delianuova-Cavese. Nel corso dell'istruttoria, i Carabinieri ascoltati avevano riconosciuto i volti degli imputati come partecipanti alla guerriglia urbana scatenatasi nel dopo gara. Durante il contro-interrogatorio, però, i militari negarono la presenza di prove fotografiche che ritraessero i tifosi della Cavese durante gli scontri. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero foto solo dei tifosi della Delianuova, perché scattate dagli stessi ultrà della Cavese, e pertanto omologabili come foto di parte. Una tesi contestata dalla difesa, rappresentata dai fratelli Marco ed Alfonso Senatore. Secondo i legali cavesi, quelle fotografie erano state scattate dalla Polizia di Gioia Tauro. Dopo un lungo stop, dunque, il processo riprenderà il 6 aprile. Nel corso della seduta sarà ascoltato il dirigente del Commissariato di Gioia Tauro che ha coordinato le indagini sugli incidenti. Si allungano i tempi, così, per la conclusione del processo, che ha già visto diversi verdetti. Il primo in ordine di tempo, quello ottenuto dagli avvocati Senatore, con la decisione della Corte di Cassazione di accogliere il ricorso presentato contro il provvedimento di diffida nei confronti di uno degli indagati. Negli altri tronconi del processo, tre tifosi minorenni della Cavese sono stati assolti con formula piena. Stralciata la posizione di un terzo tifoso della Cavese per un vizio di forma, mentre i 5 ultrà minorenni calabresi sono stati prosciolti.
Fonte: Il Portico
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