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Delitto di Ravello: nuovi rilievi nella casa di San Cosma

Inserito da (redazionelda), mercoledì 14 ottobre 2015 11:57:31

Quello che sembrava dover essere un accertamento di routine ha consentito nuovi approfondimenti.

Giovedì 8 ottobre scorso gli investigatori sono tornati nella casa di via San Cosma, a Ravello, dove il 27 marzo venne ritrovato il corpo senza vita di Patrizia Attruia, rinchiuso in una cassapanca. Le responsabilità di quell'omicidio, lo ricordiamo, ricaddero tutte su Enza Dipino, la locataria dell'abitazione che ospitava la vittima con il compagno, Giuseppe Lima. E' stata lei, sin dal primo istante, ad ammettere di aver compiuto, da sola, l'efferata azione.

Oltre tre le ore di indagini sulla scena del crimine, con il sostituto procuratore Maria Cristina Giusti i consulenti tecnici, di parte civile, della fifesa e dei Carabinieri. Presenti, inoltre, gli avvocati Marcello Giani (difensore della Dipino) e Luigi Gargiulo, legale di Giuseppe Lima a cui fu mostrato dalla Dipino il cadavere della compagna dopo almeno un giorno dal decesso. Su di lui grava l'accusa di concorso in occultamento di cadavere.

Intanto Enza Dipino si trova ancora in carcere. A fine settembre i giudici del Riesame di Salerno avevano respinto il ricorso del suo legale ritenendo fondate tutte le accuse a suo carico: omicidio preterintenzionale e occultamento di cadavere. Secondo le accuse formulate a suo carico dal sostituto procuratore Maria Cristina Giusti, la Dipino avrebbe ucciso per gelosia e avrebbe chiuso la sua antagonista dentro una cassapanca dove fu poi ritrovata dai Carabinieri.

Dunque da queste nuove indagini effettuate nell'abitazione potrebbero emergere nuovi elementi utili alla celere risoluzione del caso che, nonostante possa apparire chiaro, mostrerebbe ancora alcune lievi ombre.

Fonte: Il Vescovado

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