Non era riuscito a superare il dolore per la morte della moglie, scomparsa due anni fa. Quella sofferenza lo aveva portato in un profondo stato di depressione. Poi ieri mattina il gesto estremo. Luciano Tintori, 56 anni, operaio in un'impresa di costruzione, ha deciso di farla finita. Ha legato una corda sottile ad una delle sbarre di ferro che si trovano all'estremità del balcone del suo appartamento ed ha stretto il cappio intorno al collo. A ritrovarlo ormai cadavere il figlio 30enne, che viveva con lui. Inutile i soccorsi, nulla da fare.

Secondo la ricostruzione fornita dagli agenti del Commissariato di Polizia, diretti dal vicequestore Pietro Caserta, tutto sarebbe accaduto poco prima delle 9 di ieri mattina. La tragedia si è consumata in uno degli appartamenti nelle case popolari in via D'Acquisto. L'uomo, che era in casa con il suo unico figlio, a quell'ora ancora a letto, è uscito sul balcone della sua stanza da letto ed ha legato una corda sottile ad una delle sbarre di ferro che si trovano ad una delle estremità della balconata. Ha formato così un cappio, che ha poi stretto intorno al collo. «Alle due estremità il balcone è murato - hanno spiegato nella loro ricostruzione gli agenti - all'altezza di due metri circa ci sono delle sbarre».

Il figlio ha cercato invano di rompere quella corda, ma per Tintori non c'è stato nulla da fare. Il medico del 118 e gli operatori della Croce Bianca non hanno potuto fare altro che constatare il decesso ed avvertire la Polizia. Con l'arrivo del magistrato è stata liberata la salma. «Luciano soffriva di depressione - hanno raccontato i familiari alla Polizia - Non era riuscito a superare la morte della moglie. Non riusciva neppure più a riposare: spesso nel cuore della notte si alzava dal letto ed usciva di casa. Più volte lo abbiamo ritrovato al cimitero: diceva che voleva stare vicino a sua moglie». Salgono così a 4 i casi di suicidio registratisi in città nell'ultimo mese: vite spezzate dal mal di vivere.