Tu sei qui: Cronaca‘Di Mauro', sì del Tar al nuovo opificio
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 9 dicembre 2002 00:00:00
Via libera del Tar al nuovo opificio che la società "Di Mauro Officine Grafiche S.p.A." intende realizzare nella zona di espansione della nuova area industriale di Santa Lucia. Lo stabilimento consentirà l'assunzione di 60 unità lavorative e sarà costruito su un'area di 33mila metri quadrati. I nuovi capannoni, adibiti all'attività di industria cartotecnica, stampe, cartaria e produzione di carta valori, ospiteranno due linee complete di stampa, accoppiamento e taglio ed una linea di incisione elettronica. La spesa prevista per la realizzazione degli immobili e l'installazione degli impianti e macchinari ammonta a circa 15 milioni di euro. Nell'udienza di giovedì scorso, il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al Consorzio Asi, difeso dall'avvocato Antonio Brancaccio. Riconosciuta, quindi, la piena legittimità del deliberato con cui l'Asi, lo scorso 24 maggio, ha concesso il nullaosta all'insediamento ed ha autorizzato la relativa procedura di esproprio. Con l'ordinanza cautelare, il Tribunale ha respinto la domanda sospensiva contenuta nel ricorso presentato da Salvatore De Rosa, 72 anni, proprietario dell'area da espropriare per realizzare l'opificio. La "Di Mauro", il cui fatturato negli ultimi 10 anni si è triplicato ed è in costante crescita, ha deciso di realizzare il nuovo opificio in quanto l'attuale impianto (6mila metri quadri coperti) ha raggiunto il massimo di utilizzo e non consente di aumentare ulteriormente la produzione. Non esistendo, pertanto, la possibilità di espansione dell'area, non si può soddisfare la richiesta sempre crescente, con il rischio di perdere parte della clientela, costituita in buona parte da gruppi internazionali. Il Tar, nel dare l'ok alla Di Mauro, ha fissato un importante principio giurisprudenziale in merito alla validità del Piano Asi. In base al verdetto, il Piano, che fu approvato il 14 febbraio 1992 dalla Regione, non è affatto scaduto il 14 febbraio 2002 per decorso del decennio. Lo strumento pianificatorio, invece, è valido fino al 14 febbraio del 2005 per effetto della proroga, da parte della Regione, di un ulteriore triennio (legge 16 del 1998). «La norma - motiva il Tar - va interpretata nel senso dell'estensione per un ulteriore triennio dei piani in scadenza in epoca successiva alla sua entrata in vigore, piuttosto che nel senso della ventilata contrazione della loro efficacia». Al Tar, oltre a Brancaccio, sono intervenuti gli avvocati Gaetano e Maria Claudia Lepore (ricorrente) e Marco Antonio Monaco (Di Mauro Officine Grafiche). Il Comune non si è costituito in giudizio.
Fonte: Il Portico
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