Tu sei qui: CronacaEcco il Piano per le emergenze
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 14 luglio 2003 00:00:00
Approvato nell'ultima seduta del Consiglio comunale cittadino il Piano di Protezione Civile del territorio metelliano, riguardante tutti i tipi di calamità (dall'incendio boschivo a quello industriale, dalla frana al dissesto idrogeologico), che contiene le giuste metodologie per risolvere i problemi successivi alle calamità naturali. Il Piano, elaborato dall'architetto Giuseppe Ferrara, esperto in materia di sicurezza e protezione civile, riesce attraverso indagini e rilievi a garantire una veloce risoluzione dei problemi, indicando gli interventi sul territorio. Una sorta di mappa di rischio, quella che esce fuori dal Piano dell'arch. Ferrara, che esamina accuratamente, per tipo ed entità, le zone di una possibile calamità naturale. Tra quelle interessate da possibili fenomeni alluvionali, la popolosa frazione di Santa Lucia ed altre aree, come San Giuseppe al Pozzo-Torrente Cavaiola, Petraro, lungo via Petraro Santo Stefano, via Angeloni, via Gaudio Maiori, località Cornamuzzo, Contrapone in località Epitaffio, dalle spalle della chiesa di S. Vito sino a via Gino Palumbo, vallone Petrellosa e Brenda. L'alto fattore di rischio è dato dai tanti rigagnoli d'acqua che potrebbero inondare tutta la zona in caso di pioggia continua. Va ricordato che nel bacino di rischio, come accertato, risiedono 1.411 persone, divise in 903 nuclei familiari, tra cui una ventina tra disabili ed anziani con problemi deambulatori. Proprio per questo motivo, secondo le indicazioni fornite, il Comune dovrà effettuare periodicamente, anche in collaborazione con il servizio napoletano per il rilevamento dei dati pluviometrici, la pulizia degli argini, dei torrenti e dei canali di raccolta acque. Preso in esame anche il "rischio frane", che interessa principalmente le zone di Sant'Anna in località S. Felice e Casa Longo, Petrellosa, San Giuseppe al Pennino, Santa Maria al Toro, San Martino in località Casa Milite, Petraro ed Ermitage, Passiano in località Contrapone e Sant'Antuono. Il rischio riguarda 851 abitanti, divisi in 241 nuclei familiari. Per quanto riguarda i terremoti, le aree a rischio sono Piazza San Francesco, la zona di via Biblioteca Avallone, l'area della stazione ferroviaria e Corso Principe Amedeo. In questo caso, le misure, che quantomeno dovrebbero affievolire le conseguenze disastrose di un evento sismico, sono costituite da un'attività di informazione sul comportamento da tenere nel dopo terremoto e di comunicazione dell'area di attesa assegnata, dove recarsi dopo un evento sismico per attendere la prima assistenza. Poi ci sono le esercitazioni periodiche, il controllo del rispetto delle norme per le costruzioni antisismiche da parte dell'autorità competente, l'aggiornamento dei tecnici sulle modalità per la verifica dell'agibilità degli edifici, la misurazione di punti critici della viabilità, come larghezza minima di alcune strade ed altezza massima di transitabilità in corrispondenza di ponti e viadotti, la verifica dell'adeguamento delle scuole e di altri edifici pubblici alle norme in materia di sicurezza, la formazione del personale comunale e delle organizzazioni di volontariato. Un capitolo importate è, senza dubbio, quello dedicato aglio incendi. Non solo quelli boschivi, che negli ultimi tempi stanno ledendo il patrimonio forestale metelliano, ma anche quelli industriali, dovuti al trasporto di materiali pericolosi. Le attività da intraprendere si riferiscono all'aggiornamento dei dati sulle fonti di rischio (con la periodica richiesta di informazioni alle industrie e la verifica del rispetto delle norme per la sicurezza negli impianti), l'istituzione di una squadra di volontari di pronto intervento o di un gruppo comunale di protezione civile, l'informazioni ai cittadini sulle norme da rispettare, l'incremento delle fonti di approvvigionamento idrico (come vasche per elicotteri), la pulizia del sottobosco, il decespugliamento dei lati delle strade, il miglioramento della viabilità forestale. In ultimo, il Piano dell'arch. Ferrara, molto importante poiché mette a disposizione degli addetti ai lavori soluzione immediate per la risoluzione del problema, fornisce anche una mappa dei punti di raccolta, ricovero e reclutamento volontari, tra i quali le scuole, tutte le aree pubbliche e gli impianti sportivi.
Fonte: Il Portico
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