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Cronaca

Ecoreati: a Campania primato nazionale per numero denunce. Le 8 proposte di Legambiente

Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente: «Per rendere più efficace il contrasto agli ecocriminali è fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali»

Inserito da (Redazione), martedì 22 marzo 2016 18:59:54

La Campania detiene il primato nazionale per maggior numero di persone denunciate per ecoreati (ben 137) ed è seconda solo al Lazio in quanto a numero di ecoreati accertati (95).

È la prima fotografia, presentata da Legambiente, dell'attuazione della legge n. 68 del 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali. I numeri dei reati contestati e dei conseguenti sequestri e denunce raccolti nel periodo che va dal 29 maggio 2015 (giorno di entrata in vigore della norma) al 31 gennaio 2016, dimostrano che l'impianto legislativo entrato in vigore il 29 maggio ha determinato l'avvio di una nuova stagione per il contrasto delle ecomafie, grazie a nuovi delitti specifici da contestare, come l'inquinamento e il disastro ambientale, con limiti di pena adeguati, tecniche investigative efficaci e tempi di prescrizione raddoppiati.

«I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, fortemente voluta dalla nostra associazione, stanno dimostrando tutta l'efficacia del nuovo sistema sanzionatorio - commenta Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente -. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali è ora fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell'ordine, procedere rapidamente alla costituzione di una grande polizia ambientale partendo dalle migliori esperienze maturate dall'Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, e approvare una norma per snellire le procedure per abbattere le costruzioni abusive. A tal proposito va fermato il pericoloso Ddl Falanga, già approvato dal Senato e ora in discussione in Commissione giustizia della Camera, perché andrebbe in direzione opposta e fermerebbe gli abbattimenti messi in campo in questi anni dalle Procure della Repubblica sul territorio nazionale».

Otto le proposte di Legambiente per rendere più incisiva l'azione di prevenzione e contrasto dell'illegalità ambientale. Si tratta di un pacchetto di provvedimenti, attuabile in questa legislatura, che consentirebbe dopo l'approvazione della legge sugli ecoreati e del Collegato ambientale, di rafforzare il quadro normativo a sostegno della riconversione ecologica del nostro Paese:

  • formare sulla nuova legge tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali (forze dell'ordine e Capitanerie di porto, magistrati, Arpa, polizia municipale, aree protette);
  • definire linee guida nazionali per garantire una uniforme applicazione della parte delle legge sui reati minori che non rientrano tra i delitti ambientali, fino ad oggi non completamente garantita;
  • istituire un Fondo nazionale presso il ministero dell'Ambiente dove far confluire le sanzioni per i reati minori da utilizzare solo per bonificare i siti orfani sul modello del Superfund statunitense;
  • potenziare le attività d'indagine contro gli ecoreati attraverso un corpo di polizia ambientale specializzato e sempre più strutturato sul territorio, approfittando della definizione del decreto sull'accorpamento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri;
  • approvare definitivamente il progetto di legge sul sistema delle Agenzie regionali protezione ambiente calendarizzato in aula al Senato per il prossimo 5 aprile per migliorare il sistema dei controlli pubblici in campo ambientale;
  • approvare una legge efficace per lo stop al consumo di suolo e definire quanto prima nuove regole per procedere in modo più spedito all'abbattimento degli ecomostri e delle costruzioni abusive;
  • calendarizzare la discussione del testo sulle agromafie, in corso di definizione dal gruppo di lavoro costituito del ministro della Giustizia Andrea Orlando e presieduto da Giancarlo Caselli;
  • lavorare per la definizione dei delitti contro gli animali, recuperando il lavoro fatto durante la fase di discussione della legge sugli ecoreati.

Fonte: Il Portico

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