L'emergenza rifiuti investe anche il civico cimitero. Niente fiori o ceri per i cari estinti. L'invito, rivolto nei giorni scorsi dal sindaco Alfredo Messina alla cittadinanza, di non introdurre fiori e ceri nel luogo santo, oggi è diventata una disposizione inderogabile e tassativa. Il provvedimento si è reso necessario per l'indisponibilità, causa saturazione, del sito di Sardone a raccogliere la frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Nei prossimi giorni sarà problematico svuotare i cassonetti dell'umido sull'intero territorio comunale, fatto che avrebbe comportato, in mancanza del provvedimento, la presenza di rifiuti organici all'interno del cimitero, con inevitabili ricadute d'immagine per il luogo sacro e per la città. Duro colpo anche per i venditori ambulanti di fiori e ceri che stazionano all'esterno dell'area cimiteriale. L'ordinanza, seppur legata al particolare momento d'emergenza, colpisce anche loro. Dovranno cessare la vendita, con effetto immediato e per tutta la durata della crisi. Le prime avvisaglie del problema si erano riscontrate già la settimana scorsa, sia per le pessime condizioni di pulizia del camposanto sia per l'emanazione di un'ordinanza sindacale che aveva imposto alla Gesco, la società di bacino Salerno 1 per lo smaltimento dei rifiuti, che gestisce il sito provvisorio di stoccaggio alle spalle del cimitero, di riprendere il conferimento dei rifiuti solidi, frazione umida, provenienti dal luogo santo.