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Tu sei qui: CronacaEsercitava professione medica al "Ruggi" nonostante interdizione, per Coscioni divieto di dimora a Salerno

Cronaca

Coscioni accusato di violazione delle disposizioni cautelari e di aver continuato a esercitare illegalmente la professione medica nonostante le interdizioni.

Esercitava professione medica al "Ruggi" nonostante interdizione, per Coscioni divieto di dimora a Salerno

Il primario Enrico Coscioni, già sotto interdizione dall’esercizio della professione medica, è stato allontanato dall’Ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" per aver continuato a dirigere il reparto di cardiochirurgia.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 19 settembre 2024 11:49:30

Questa mattina, 19 settembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un'ordinanza di allontanamento del dott. Enrico Coscioni, primario del reparto di cardiochirurgia dell'Ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno. La misura cautelare, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, fa seguito a un'inchiesta che ha coinvolto Coscioni e altri membri della sua equipe cardiochirurgica, già sotto indagine per il decesso del paziente Umberto Maddolo.

Il caso, risalente al 20 dicembre 2021, riguarda un intervento chirurgico di "sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica", durante il quale si sarebbero verificate omissioni nel report clinico che avrebbero contribuito alla morte del paziente. In seguito a tale episodio, il 6 marzo 2024 era stata emessa una misura di interdizione dall'esercizio della professione medica per Coscioni e il suo team.

Tuttavia, secondo le indagini, Coscioni avrebbe continuato a dirigere de facto il reparto di cardiochirurgia, nonostante le disposizioni del tribunale. È accusato di aver impartito direttive riguardanti il trattamento dei pazienti, attivando consulenze e gestendo interventi che rientrano nelle attività interdette, violando quindi in modo sistematico le misure imposte.

Alla luce di queste violazioni, il G.I.P. ha ritenuto necessaria l'adozione di un provvedimento più restrittivo, allontanando Coscioni dalla struttura ospedaliera. L'ordinanza è, tuttavia, soggetta a impugnazione e il quadro accusatorio dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio. Come sempre, vale il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

La Procura della Repubblica ha sottolineato che l'impossibilità di fare affidamento sul rispetto delle prescrizioni da parte del dirigente medico ha reso indispensabile l'adozione di questa ulteriore misura cautelare.

 

Leggi anche:

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Fonte: Il Vescovado

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