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Cronaca

Radicalizzazione online e devianza minorile nel mirino della Polizia di Stato

Estremismo giovanile: 22 perquisizioni in tutta Italia, minori coinvolti in propaganda jihadista, suprematista e atti violenti

Coordinati dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, gli agenti della Digos e delle Sezioni per la sicurezza cibernetica hanno eseguito perquisizioni in 14 province italiane, coinvolgendo giovani tra i 13 e i 17 anni. Sequestrati dispositivi, chat estremiste, materiale esplosivo e simboli nazisti. Le indagini confermano il ruolo centrale dei social nella radicalizzazione minorile.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 1 agosto 2025 11:57:42

I poliziotti delle Digos, con la collaborazione degli esperti delle Sezioni operative per la sicurezza cibernetica, coordinati dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione di Roma, hanno eseguito 22 perquisizioni delegate dalle procure della Repubblica presso i tribunali per i minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani, tra i 13 e i 17 anni, emersi in contesti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

Per il filone di indagine sull'estremismo di destra, due minori di 15 anni sono stati perquisiti in provincia di Oristano, un minore di 13 anni nel cosentino, un 17enne nella provincia di Messina e un 15enne nel padovano tutti connessi a un'attività investigativa della Squadra mobile di Oristano.

Un 17enne, collegato a un'indagine della Digos cagliaritana del 2023, è stato perquisito nel sassarese.

Altre perquisizioni a carico di due minori di anni 17, residenti nelle province di Mantova e Cremona e di uno di 15 residente a Bergamo congiunti a un'attività investigativa delle Digos di Torino e Alessandria per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato online contenuti di natura nazista e antisemita.

Un 15enne del tarantino è stato perquisito perché indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazine razziale, etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico.

Un 16enne milanese ancora è stato perquisito perché autore di messaggi pubblicati su canali Telegram riconducibili alla destra suprematista e neonazista.

Due minori di 14 e 17 anni residenti in provincia di Arezzo e uno 15enne residente in provincia di Firenze invece, sono stati perquisiti perché emersi all'attenzioni delle Digos toscane per episodi di imbrattamento connotate dal tenore disciminatorio e antisemita.

Infine, sempre in ambito di contrasto all'estremismo di destra, analoga attività si è svolta a carico di due minori di anni 16, residenti nel capoluogo ligure, emersi dal monitoraggio dei canali social, per aver effettuato attività di propaganda fascista in varie località della provincia di Genova allo scopo di raccogliere proseliti per le attività del movimento.

Sul fronte del contrasto all'antagonismo di piazza, sono stati perquisiti due 17enni a Bologna, evidenziatisi in occasione di una manifestazione non preavvisata dello scorso gennaio, per protestare nei confronti delle Forze dell'ordine intervenute nel noto inseguimento conclusosi con il decesso del 19enne Rami Elgaml a Milano. I due giovani, durante l'iniziativa, avevano danneggiato con armi improprie telecamere, vetrine di esercizi commerciali e banche presenti sul percorso del corteo.

Nel contesto delle attività di contrasto alla minaccia jihadista, è stata eseguita una perquisizione di un 17enne, residente in provincia di Ravenna, emerso a seguito di accertamenti sviluppati su indirizzi ip, acquisiti in ambito di collaborazione internazionale, che hanno registrato connessioni con spazi web riconducibili alla propaganda jihadista tra cui l'"Al-Raud Media Archive", spazio riconducibile all'Islamic State dove è consultabile materiale jihadista proveniente dai canali mediatici del Califfato quali la rivista Al Naba, la fondazione mediatica Al-Furqan e la radio Al-Bayan. Dagli approfondimenti svolti sono state scoperte centinaia di connessioni dall'utenza in uso al giovane, che, ha inoltre, condiviso in gruppi WhatsApp contenuti propagandisti di medesimo tenore.

Nel medesimo contesto, la Digos di Catanzaro ha svolto analoga attività nei confronti di un altro 17enne, residente nel capoluogo calabrese, quale partecipante ad un gruppo WhatsApp.

Infine, sono stati perquisiti altri due minori in provincia di Livorno, responsabili di aver realizzato e portato in luogo pubblico nonché di aver esploso un ordigno esplosivo all'esterno di una scuola superiore, durante l'orario delle lezioni.

All'esito delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati che verranno successivamente analizzati. All'interno degli stessi, al momento, sono state rilevate numerose chat d'area estremista (sia di matrice jihadista sia suprematista) con contenuti d'interesse quali immagini di guerriglieri armati e armi da fuoco.

Inoltre sono stati raccolti riscontri alle ipotesi investigative come il rinvenimento presso il domicilio di un indagato della provincia di Livorno di componenti per la realizzazione di molotov e di un bilancino per la pesa di polvere da sparo.

All'interno delle abitazioni sono stati trovati manuali e documenti di matrice suprematista e nazionalsocialista, alcune riproduzioni di armi da sparo prive di tappo rosso, giacche militari da combattimento, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l'addestramento soft air e una divisa delle SS tedesche.

Relativamente al fenomeno della devianza minorile, queste attività investigative hanno confermato che i social network, dove i giovani consumano propaganda e intessono rapporti con soggetti di analogo orientamento, si confermano il terreno d'elezione per la radicalizzazione online.

Fonte: Positano Notizie

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