Tu sei qui: CronacaEx Cofima, il Tar "nega" al Comune la lottizzazione abusiva
Inserito da (admin), lunedì 4 febbraio 2013 00:00:00
Con la sentenza n. 00293/2013 emessa dal Tar di Salerno in Camera di Consiglio, è stata sconfessata ed annullata in modo definitivo l’incauta e pretestuosa ordinanza dirigenziale con la quale il Comune di Cava de’Tirreni nel settembre 2012 contestava una lottizzazione abusiva nei locali ex Ceramica Cava ed è stato condannato il Comune di Cava de’ Tirreni al pagamento delle spese processuali.
Questa ordinanza, come già dal sindaco dichiarato nel Consiglio comunale del 12/11/2012 («…io personalmente nutro forti dubbi che ci sia effettivamente una lottizzazione abusiva in quell’area, l’ho sempre detto in ogni atto pubblico, l’ho ribadito anche qui, aspettiamo che la vicenda si chiuda, però nel frattempo mettiamo le mani avanti… ecco perché abbiamo fatto un’azione per bloccare cautelativamente la divisione dell’importo tra i creditori del fallimento…»), era stata preconfezionata e costituita per ovviare alla mancata regolarizzazione da parte dei responsabili comunali degli abusi presenti (e riportati in atti dalla Curatela) nell’area ex Cofima acquistata con asta pubblica nel novembre 2010. Non si comprende altrimenti come un singolo dirigente, senza alcun conforto normativo e senza essere censurato da chi è preposto al controllo politico amministrativo, abbia potuto “confezionare” un atto tanto devastante. La strumentalità dell’atto e la deliberata volontà a sviare l’attenzione dal vero problema (non regolarizzazione acquisto Cofima) viene messa in risalto anche dalla mancata irrogazione della medesima sanzione ad altri vicini opifici frazionati in maniera analoga alla Cofima.
Un’ordinanza arrogante e non preceduta da alcuna comunicazione di avvio del procedimento, avvio che avrebbe permesso ai destinatari di chiarire la propria posizione, evitando danni e spese. A seguito di tanta ottusità politico e dirigenziale, i destinatari delle decine di provvedimenti ora annullati dal Tar hanno subito e subiscono tuttora (anche a seguito della feroce campagna stampa basata su inesattezze e superficialità) un rilevante danno gestionale e di immagine. Giova considerare che nel corso del trentennio risultano rilasciate decine di concessioni edilizie ed altrettante commerciali, provvedimenti questi istruiti, esaminati e firmati da almeno 50 funzionari diversi (sia comunali che dell’Asi), succedutisi nel tempo e senza che alcuno abbia mai ravvisato irregolarità. I destinatari delle ordinanze stanno ora studiando con i propri legali l’opportunità di denunciare penalmente per falso e per eccesso di potere i responsabili dirigenti e politici di tale azione. Certa invece l’azione di richiesta di risarcimento danni che peserà sulla collettività cavese tutta.
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La risposta del sindaco Galdi
«Una sentenza di tipo procedimentale, che non esaurisce il potere dell’Amministrazione. Il Tar non ha effettuato alcuna valutazione di merito sulla lottizzazione. Mi sento di etichettarla come una vittoria di Pirro, da avvocato tengo a sottolineare che nulla vieta agli uffici di emettere un’analoga ordinanza, facendo attenzione questa volta a rispettare la procedura. Spetterà comunque agli uffici decidere ed agire nella loro piena autonomia»: così il sindaco Galdi ha commentato la sentenza del Tar che ha annullato il provvedimento firmato dal dirigente comunale Luigi Collazzo, che prevedeva la confisca da parte del Comune del plesso industriale dismesso.
Fonte: Il Portico
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