Tu sei qui: CronacaEx inceneritore, monumento al degrado
Inserito da (admin), lunedì 18 febbraio 2008 00:00:00
Vetri rotti degli ampi finestroni, canne fumarie esterne corrose dalla ruggine, chiazze nere sul soffitto. Così si presenta l'inceneritore fatto costruire nel 1973 dall'allora Amministrazione comunale. L'impianto è ubicato nella frazione Santa Lucia in località Fiume, ad 1 km in linea d'aria dall'abitato, proprio all'incrocio tra via Cesaro e via Arti e Mestieri, nella nuova zona industriale nei pressi del costruendo deposito per i pullman del Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici (ex mattatoio).
Qui, agli inizi degli anni Settanta, non c'era alcuna costruzione. Solo campagna. Gli abitanti del posto erano per lo più dediti all'agricoltura. Florida, infatti, era la coltivazione del tabacco e di altri prodotti ortofrutticoli. La struttura esterna dell'inceneritore, grigiastra, è in cemento armato ed è in buone condizioni. Qui fino al 1978 venivano bruciati i rifiuti della città. Il funzionamento era semplice, ma certamente poco sicuro. I rifiuti venivano bruciati prima con delle strumentazioni a gasolio e, in una fase successiva, introdotti nei due forni.
È stato Giovanni Petrolini, un giovane laureando in Ingegneria, che di recente ha scattato numerose foto pubblicate poi su un blog, a denunciare lo stato di abbandono dell'ex inceneritore. «Sono riuscito ad entrare nella struttura con qualche difficoltà. Mi volevo rendere conto di come era stato costruito internamente - ha affermato - Davanti ai miei occhi solo abbandono e degrado. Nella mente il ricordo dei tanti danni alla salute di quando l'impianto era ancora funzionante. In una grande vasca ci sono ancora resti di immondizia. Una signora, ancora in vita, negli anni Settanta perse un occhio dopo essere stata colpita, mentre lavorava nei campi, da pezzi di rifiuti incendiati e portati via dal vento».
Emblematica è anche la testimonianza di Antonio che si legge sul blog: «Dopo poche ore di funzionamento dell'inceneritore, una schifosa patina di fuliggine nera si posava sulle foglie di tabacco, sull'uva, sul tetto, sugli animali al pascolo». «Nonostante la struttura sia inutilizzata da più di 30 anni - conclude Petrolini - nessuno ha mai pensato ad un suo recupero. Abbatterlo no, è un simbolo di errori commessi e da non ripetere. Il punto più alto del fabbricato è stato utilizzato come base su cui installare le antenne per le telecomunicazioni, ma a bonificare il sito neanche a parlarne. Mi sono sentito in dovere di fare questa pubblica denuncia perché quotidianamente ci passo davanti e sono convinto che molte persone del posto a me care sono decedute nel corso degli anni proprio perché hanno respirato le sostanze tossiche che fuoriuscivano dalle canne fumarie del bruciatore».
Fonte: Il Portico
rank: 100910103
Continuano senza sosta i controlli antidroga sui Monti Lattari, dove il caldo estivo e l'isolamento naturale favoriscono la coltivazione illecita della cannabis indica. Nelle ultime ore, un'operazione ad ampio raggio condotta dai Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, in collaborazione...
La Costa d'Amalfi si è stretta attorno all'Arma dei Carabinieri per onorare la memoria del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, caduto in servizio nel tentativo di sventare una rapina. Nella mattinata di sabato 14 giugno, alle ore 10:00, tutti i Comandi di Polizia Municipale della Costiera Amalfitana,...
Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno sequestrato, presso un centro di spedizione nell'area a nord della provincia, oltre 100 kg. di ketamina, contenuta in alcuni pacchi diretti a Los Angeles, occultata in confezioni di prodotti culinari tipici...
Gli agenti della U.O. Secondigliano, al fine di dar seguito ad una segnalazione pervenuta dall'Assessorato alla Legalità su di una attività di onicotecnica condotta in un locale privo di ubicazione legale in Via II traversa Ippolito, hanno accertato la fondatezza della segnalazione. All'interno di un...